Cure ai no vax, i vaccini e Draghi al Quirinale

Giovedì ho pagato il ticket di 38 euro per analisi sangue e urine. Perché chi non vuole curarsi non deve pagare niente e tutto è a carico dei contribuenti? Se intasano le terapie più o meno intensive e provocano ritardi e rinvii ai malati è tutto normale? Se una madre non vaccina il figlio contro il morbillo e il bimbo muore è solo accusata di stupidità, di sfiga o un pochino di omicidio? Sono liberi di non vaccinarsi e noi non siamo liberi di difenderci? Comunque buon 2022 è sempre avanti così.
Loris Pevere

Caro Loris, converrai con noi che il discorso è molto scivoloso. Ho letto anche da altre parti la proposta di far pagare ai no vax i giorni in cui hanno “occupato” i letti in terapia intensiva oppure di non curarli. Sono contrario a questa idea. Se introduciamo il principio che solo chi si comporta bene vada assistito, sappiamo dove iniziamo ma non dove andremo a finire. E allora gli obesi? E allora i fumatori? E allora le anoressiche? E allora i clochard? E allora i drogati? Anche loro fanno del male a se stessi e poi sono gli altri a pagare le tasse per curarli. Caro Loris, la libertà è sempre imperfetta, ma è meglio così che non una società che pretenda di assistere solo chi è sano o solo chi si comporta come vogliamo noi.

Su una cosa, però, fai bene ad accendere una luce: tutti quei poveretti che, a causa dei reparti bloccati dal coronavirus, stanno rinviando gli interventi. Qui il rischio più che concreto è che, terminata l’emergenza Covid, ci troveremo a fare i conti con l’emergenza delle cure non prestate a tutti gli altri malati. Anche per questo i no vax dovrebbero ricredersi.

***

Ha ragione il direttore nell’articolo di oggi (“Areare il bunker della discussione sul Covid”, ndr): la conflittualità e la divisione di oggi su questioni, i cui termini continuano a cambiare, può fare perdere il ben dell’intelletto. La confusione alimenta le divisioni tra chi sembrava unito. Si incomincia a rinunciare a ragionare su termini oggettivi. Ed in questo momento mi pare perda credito la candidatura di Draghi a capo di Stato. Il governo ha sostenuto anche con bugie sulla non contagiosità dei vaccinati le varie lotterie del green pass, invece di motivare con termini chiari il ricorso ad una legge sull’obbligo vaccinale e si è ridotto così a giocare alla guerra con il 10 per cento degli italiani. Ci vuole una candidatura diversa e speriamo che salti fuori per non alimentare ulteriori risentimenti.
Marco Zappa Abbiategrasso

Caro Marco, la penso un po’ diversamente. Sulla gestione della pandemia, scagli la prima pietra chi è senza peccato. Nel senso che in questi due anni di errori ne sono stati commessi a iosa. Si ricorda il libro mai pubblicato del ministro Speranza? Quello in cui si attribuiva il merito di aver combattuto tempestivamente il virus e che esso sarebbe stato una grande occasione per riscoprire le ricette della sinistra? Ecco. Quel che voglio dire è che il nanokiller è, ancora oggi, più forte e più furbo di noi (di noi tutti: politici, virologi, giornalisti). Tant’è vero che regna ancora grande incertezza e si va a tentoni. Ora si è visto che coi vaccini si riesce a limitarlo, ma possiamo considerarla una soluzione definitiva? Mi pare di no, a meno di non voler immaginare che ogni quattro mesi si inoculi tutta la popolazione. Mi pare, francamente, irrealistico (e pure molto costoso). Con l’obbligo vaccinale risolveremmo la questione? Ho qualche dubbio.

Per quanto riguarda Draghi. Abbiamo già scritto di non essere dei fan dei governi tecnici e pure il suo esecutivo, nella gestione della pandemia, ha preso le sue topiche (comunque minori di chi l’ha preceduto, o ci siamo già scordati cosa combinavano Conte e Arcuri?). Andasse lui al Quirinale, potremmo perlomeno dare all’Europa la parvenza di avere un “garante” nella gestione del Pnrr (lo so, è realpolitik, ma, amici, serve anche quella).

Comunque, pare anche a noi che la sua esperienza di governo sia arrivata al capolinea. Un bene? Un male? Discutiamone. Quel che sappiamo è che “Draghi o non Draghi” non è (solo) questo il problema. Pensare che basti sostituire una persona o mettere la persona migliore nel posto giusto perché tutto magicamente cambi, è l’illusione che, dalla caduta della Prima Repubblica in poi, ha dominato la nostra politica. Sono passati trent’anni e l’unico risultato è che abbiamo “bruciato” uno via l’altro tutti i leader cui, ultimamente con cadenza biennale, abbiamo affidato il governo. Sono passati trent’anni e l’unico risultato è che sono scomparsi i partiti popolari, sostituiti prima dalla tv e ora dal web, e sono stati mortificati i corpi intermedi. Forse bisognerebbe fare un “ritorno al futuro” per dare una svolta a questo paese (reintroducendo le preferenze, ad esempio).

***

Sono un vostro felice abbonato, anzi soddisfatto, perché anche quando trattate argomenti che mi sono indigesti, sapete illustrare e argomentare, che è poi, penso, l’ABC di ogni buon giornalista. Vorrei farvi una richiesta su un tema forse scomodo, ma che mi tocca personalmente. Mi spiego. Io e mia moglie abbiamo avuto il Covid a febbraio 2021, una forma leggera, grazie a Dio. Per motivi troppo lunghi ci inseriamo nella schiera dei no vax, ma non è questo di cui voglio parlare. Quello di cui voglio parlare è il tema delle vaccinazioni nei giovani e se i vaccini hanno effetti collaterali oppure no. Sarà che da “no vax”, anzi “no this vax” siamo più attenti al tema, ma di persone con effetti collaterali di vario genere ne abbiamo incrociati molti. a) Lo zio di mia moglie, 70 anni, dopo il vaccino si è trovato i battiti del cuore aumentati del 50%, e ha dovuto ricorrere alla stimolazione all’ospedale per riportarli nella norma. b) Tre alpini, amici di mio suocero, stessa età, che si sono trovati con lo stesso problema, qualcuno con ricovero in ospedale perché il primo tentativo non è andato bene. Persone anziane, ci mancherebbe. c) Una nostra amica carissima (29 anni), una figlia, guarita dal Covid, tre dosi perché ostetrica in ospedale, che ha cominciato ad avere ematomi sul corpo (ed una sua collega nella stessa situazione). d) Il fratello di un nostro amico prete, che ha avuto una cosa stranissima, una appendicite che andava in peritonite, preso per i capelli (per far capire la situazione) perché asintomatica, con il dottore a Milano che gli ha detto “da quando ci sono i vaccini ne abbiamo viste molte di queste situazioni”. e) Il babbo di un’amica che dopo la seconda dose ha vista nascere una grave anemia con ricovero in ospedale e trasfusione. f) Due giovani, vicini di casa di un amico, uno ha smesso di fare sport, uno è svenuto questo inverno così dal nulla tre settimane dopo il vaccino. Girando poi su internet mi imbatto in un articolo con riferimenti, circostanze, nomi e cognomi, e pensando alle mie figlie di 10 e 12 anni, che si trovano in una fascia di età “non toccata” statisticamente dal Covid, mi preoccupo quando sento parlare di vaccinazione sotto i 19 anni. Quindi questa mail, più che una domanda, vuole essere una segnalazione di un tema che secondo me è necessario affrontare. Sottolineo che io e mia moglie siamo “no this vax” aticipici, visto che il vaccino a mio suocero (80 anni) lo abbiamo prenotato noi, ma siamo attenti al fatto che mia suocera, che ha una patologia autoimmune per la quale prende giornalmente il cortisone in basse dosi, è considerata come soggetto che si deve vaccinare, ma con ricovero in ospedale per tenerla sotto osservazione. Il lato positivo, si preoccupano, il lato negativo, piuttosto che dare un’esenzione ad una anziana che si protegge ogni giorno, si rischia un vaccino. Vi ringrazio per l’attenzione, e spero vogliate dedicare tempo a questo tema.
Maurizio Seghieri 

Caro Maurizio, che i vaccini possano avere effetti collaterali è fuor di dubbio. Essendo dei farmaci, li hanno. Quindi, sì, esiste un rischio nel farsi somministrare un vaccino; il tema è se non sia più rischioso (per sé e per gli altri) non farselo somministrare. Non abbiamo elementi per valutare i casi da lei elencati, se non fidarci di quanto lei racconta. Abbiamo qualche elemento in più per giudicare il link che ci hai mandato e che qui scegliamo di non riproporre. Si tratta, infatti, di un elenco di casi che, chi ha steso l’articolo, si è limitato a riportare traendoli da altre fonti. Il nostro consiglio – è una banalità, e ce ne scusiamo – è di non fidarsi di quel che si trova su internet. Già c’è confusione sui dati ufficiali, figurarsi su notizie riportate di seconda, terza o quarta mano di cui poi non sono nemmeno stati seguiti gli sviluppi. Tornando alla questione: a noi pare che i numeri e l’evidenza mostrino come i vaccini siano, al momento e in generale, il miglior rimedio per evitare le forme più gravi della malattia. Se, poi, in alcuni casi specifici, il farvi ricorso comporti un danno maggiore del beneficio, è giusto che questo sia attentamente valutato (banalità numero due, ce ne ri-scusiamo).

***

Amici di Tempi, nella vexata quaestio pro-vax o no-vax si parla poco di una questione a mio parere fondamentale: i vaccini possono o no costituire un pericolo per la salute? Il mio caso personale: l’8 luglio 2021 mi viene somministrata la seconda dose di Astrazeneca; godo di perfetta salute. Il 25 dello stesso mese, a una visita di controllo mi viene riscontrata la reviviscenza di un tumore alla lingua del quale ero stato operato due anni prima. Non ho messo in relazione queste due circostanze, fino a quando, la scorsa settimana, da un breve filmato inviatomi sullo smartphone, vengo informato dalla dottoressa Loretta Bolgan, presentata come una esperta in fatto di vaccini, che questi indeboliscono le difese immunitarie naturali, con la conseguenza, tra l’altro, di favorire il riattivarsi di tumori “pregressi o comunque sotto controllo”. Si tratta dell’affermazione errata? Ma in questo caso l’affermazione troverebbe comunque conferma nella mia situazione. Qualcuno può dimostrare che si tratti di coincidenza fortuita? Se no, non è più ragionevole per me evitare di assumere la terza dose di vaccino? E perché allora non si vuole ammettere che possano esistere ragionevoli resistenze alla vaccinazione e si trattano i così detti no-vax come una indistinta categoria di pericolosi idioti dalla mente offuscata la cui libertà è un lusso che la società non si può permettere? Grazie dell’attenzione.
Luciano Barbaglia

Idem come sopra. Non prenderei per oro colato quel che dice la dottoressa, soprattutto non lo assocerei, automaticamente, al suo caso. Se c’è correlazione o meno, glielo saprà dire solo il medico che l’ha in cura, non un video trovato online e nemmeno noi di Tempi. In bocca al lupo.

Foto Ansa

Exit mobile version