Cocaina per tutti: l’idea del Canada per “curare” i tossicodipendenti

La provincia di British Columbia ha deciso di iniziare a produrre cocaina ed eroina per rifornire direttamente i tossicodipendenti con due obiettivi: diminuire i morti da overdose ed eliminare lo "stigma sociale"

Per limitare l’epidemia di morti da overdose, il Canada ha autorizzato due aziende della provincia di British Columbia «a possedere, produrre, vendere e distribuire cocaina, morfina, eroina, ecstasy» e altre droghe. La decisione annunciata da Health Canada, il dipartimento governativo responsabile della sanità nel paese, è tanto più incredibile se si considera che il premier della provincia interessata, David Eby, non era neanche stato informato: «Sono esterrefatto», ha dichiarato assicurando di non saperne nulla.

Legalizzare la cocaina contro lo “stigma sociale”

A causa dell’aumento costante di morti da overdose, nel 2016 il governo di British Columbia ha dichiarato l’emergenza sanitaria pubblica. Da allora, su una popolazione di circa cinque milioni altre 11 mila persone, sei al giorno, sono decedute soprattutto per l’abuso dell’oppioide fentanyl.

Invece che cercare di impedire la vendita illegale del fentanyl, a gennaio la provincia ha ottenuto il permesso da Ottawa di attuare un progetto sperimentale della durata di tre anni, il quale prevede la depenalizzazione del possesso e del consumo di «piccole» quantità di droghe come cocaina ed eroina: ben 2,5 grammi.

L’idea alla base della direttiva è che le morti per overdose siano dovute alla difficoltà dei tossicodipendenti di chiedere aiuto per farsi curare. E che questa difficoltà dipenda dallo stigma sociale. Per eliminare lo stigma sociale, dunque, è stato autorizzato il consumo di quelle droghe che causano l’overdose e la sopracitata crisi. Perché la depenalizzazione della droga dovrebbe spingere chi ne abusa a chiedere aiuto non è chiaro.

Spacciatori di Stato

Il progetto pilota prevede anche che siano le autorità provinciali stesse a fornire la droga ai tossicodipendenti per impedire loro di acquistare in strada «dosi pericolose». Da qui la necessità di autorizzare la produzione di cocaina ed eroina in loco. A fungere da narcotrafficanti di Stato saranno dunque Adastra Labs e Sunshine Earth Labs. Non è ancora chiaro, però a chi sarà affidato il compito di agire da spacciatore.

I responsabili della provincia, il premier in primis, hanno assicurato di non saperne nulla. Health Canada, al contrario, ha specificato che le aziende potranno vendere la droga soltanto a farmacisti, medici, ospedali e soggetti autorizzati a scopi di ricerca.

Il leader provinciale dell’opposizione, Kevin Falcon, ha criticato la nuova legislazione con forza: «La cocaina non deve essere prescritta, non è sicura, è sbagliato. Commercializzare la cocaina come un’opportunità di business equivale a legalizzare il traffico di droga».

Il “modello Oregon” è un fallimento

In Canada non la pensano così. «Vogliamo replicare il modello Oregon», dicono. In che cosa consiste? Nello stato americano dal 2021 è legale possedere tutti i tipi di droghe. Chi ne fa uso, e viene scoperto, non deve più andare in carcere. La polizia si limita a una multa da 100 dollari, che viene però annullata nel caso in cui il tossicodipendente chiami la linea telefonica dedicata per essere informato sui percorsi terapeutici a disposizione. Non è necessario intraprendere un percorso di cura per evitare la multa: basta la telefonata.

Dopo un anno di applicazione della nuova legge, le morti per overdose in Oregon sono aumentate del 52 per cento, secondo le statistiche ufficiali. Solo 119 persone in tutto hanno chiesto aiuto al centro di recupero, finanziato con oltre 135 milioni di dollari derivanti dalle tasse raccolte con la vendita legale della marijuana. Nonostante il numero sia irrisorio e nonostante l’enorme quantità di fondi messa a disposizione dallo stato, soltanto un tossicodipendente su due riesce ad accedere a un percorso di disintossicazione.

Lasciar morire per non discriminare

Dal momento che i numeri del fallimento in Oregon sono pubblici non è chiaro come il Canada possa ritenerlo un modello per aiutare le persone a uscire dalla piaga della tossicodipendenza.

C’è anche un altro mistero: perché la dose fornita dallo Stato dovrebbe far meglio alla salute dei tossicodipendenti di quella acquistata dallo spacciatore?

Grazie al piano di Health Canada, che ha depenalizzato l’uso di qualsiasi droga perché nessuno sia più “discriminato”, lo “stigma sociale” sarà forse eliminato. Ma i morti, come la logica e l’esperimento dell’Oregon dimostrano, aumenteranno.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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