Chiusa un’altra moschea in Francia. Così Parigi prova a combattere l’islam separatista

«Discorsi antisemiti» in una delle moschee di Cannes. La battaglia del ministro Darmanin contro chi propaga l'islamismo radicale e l'odio verso gli infedeli

Il ministro dell’Interno francesce, Gerald Darmanin, durante una cerimonia commemorativa in occasione dell’anniversario dell’attentato a Charlie Hebdo, lo scorso 7 gennaio (foto Ansa)

Parigi. Da quando a Place Beauvau, sede del ministero dell’Interno francese, è stato nominato Gérald Darmanin (luglio 2020), la politica di contrasto all’islam separatista, ossia a quell’islam che milita per creare una controsocietà ostile ai valori della République sul suolo francese, ha registrato un cambio di passo.

L’impegno del ministro Darmanin

Mercoledì mattina, Darmanin, cresciuto nella destra gollista che fu di Sarkozy prima di abbracciare il macronismo di governo, ha annunciato su Cnews di aver avviato le procedure per la chiusura della moschea Al Madina Al Mounawara di Cannes, a causa dei “discorsi antisemiti” e a carattere islamista pronunciati al suo interno. «Chiudiamo una delle moschee di Cannes perché responsabile di aver ospitato discorsi antisemiti, di aver sostenuto il Ccif (Collettivo contro l’islamofobia in Francia, ndr) e BarakaCity», ha dichiarato il ministero dell’Interno, dopo un colloquio con David Lisnard, sindaco di Cannes in quota Républicains (destra gollista).

Il Ccif e BarakaCity sono le due associazioni islamiste che Darmanin ha dissolto nel 2020, in seguito all’assassinio di Samuel Paty, il professore di storia e geografia decapitato per aver mostrato in classe le vignette su Maometto di Charlie Hebdo. Aperta da 25 anni su un terreno privato, la moschea Al Madina Al Mounawara accoglie «molte persone e nel quartiere ci sono numerose lamentele a causa delle difficoltà create da questa situazione», ha indicato all’Afp una fonte del comune. La stessa fonte ha affermato che «il comune ha allertato le autorità sulle prese di posizione dell’ex rettore della moschea contro lo stato e la Francia molto tempo fa».

L’odio verso Francia, omosessuali ed ebrei

La prefettura di Cannes ha precisato che la procedura amministrativa che terrà chiusa la moschea per almeno due mesi è stata aperta in seguito alla tenuta di «discorsi di odio verso la Francia», ma anche di prediche «che incitano all’odio verso gli omosessuali e i transessuali», accanto a «un esplicito odio antisemita». La moschea Al Madina Al Mounawara, ha aggiunto la prefettura, «promuove la sharia, sostiene l’islam radicale e favorisce in questo modo il ripiegamento separatista» e all’interno sono stati registrati «comportamenti ambigui con individui appartenenti alla galassia islamista radicale e vicini alle tesi pro jihadiste».

Nell’intervista rilasciata a Cnews, il ministro Darmanin ha delineato il quadro generale dell’islam di Francia: su 2.500 luoghi di culto musulmani, 70 propagano l’islamismo radicale, indottrinando migliaia di correligionari all’odio verso i “kouffars”, gli infedeli occidentali. Secondo le cifre diramate dal ministero dell’Interno due settimane fa, sono 21, attualmente, le moschee radicalizzate chiuse, e 5 sono “oggetto di un’istruttoria” in vista di una possibile chiusura, secondo quanto riportato da Darmanin.

L’azione contro l’islamismo

A fine dicembre, i giudici hanno confermato la chiusura della grande moschea di Beauvais, a nord di Parigi, per le prediche di un imam che faceva l’apologia del jihad armato. A fine ottobre, è la moschea di Allonnes, nella regione Paesi della Loira, a essere stata chiusa per sei mesi su decisione della prefettura, per la legittimazione del terrorismo jihadista contenuta in alcune prediche. Durante il quinquennio Hollande, nonostante i proclami, non si era mai passati all’azione contro il virus islamista. Nel quinquennio Macron, qualcosa è cambiato, soprattutto con l’arrivo di Darmanin. La legge “in difesa dei princìpi repubblicani” adottata lo scorso 24 agosto, promossa proprio dal ministro dell’Interno, ha fornito allo stato francese un arsenale più efficace per combattere il separatismo islamista che la gauche continua a far finta di non vedere.

Exit mobile version