Chi è il miglior insegnante? Quello che sa indicare ai suoi alunni un Maestro che ne sa più di lui

«Arte, letteratura, spettacolo, linguaggio, sessualità tutto è filtrato, portato all’osso, giudicato nel senso più forte e più vero del termine». L'introduzione al libro "Tra i banchi di scuola" di Giovanni Fighera

Pubblichiamo l’introduzione di Suor Maria Gloria Riva, monaca dell’adorazione eucaristica, al libro Tra i banchi di scuola di Giovanni Fighera (Ares/Tempi). Qui la prefazione del direttore di Tempi, Luigi Amicone.

Storie, volti e suggestioni. È l’ossatura di questo libro: entri pian piano in una vita di classe anzi in una scuola di vita, fatta di passione educativa, capacità di penetrazione della realtà, desiderio concreto di far crescere, di tirar fuori il meglio dai ragazzi (e-ducere).

Giovanni Fighera abbraccia con uno sguardo una gamma infinita di temi. Partendo dalle domande dei ragazzi dalla loro vita e dal loro modo di guardare la società, affronta vari aspetti della realtà. Ne scaturisce un dialogo suggestivo con il mondo giovanile e un appassionato strumento educativo per gli addetti ai lavori.

Affermava, non senza una punta di amara ironia, Bertold Brecht: «Durante i miei nove anni alle scuole superiori non sono riuscito a insegnare niente ai miei professori». Non è il caso di Giovanni che anzi, mosso dalle posizioni – spesso provocatorie – dei suoi alunni, ha saputo imparare. Così, quasi senza darne a vedere, passa in rassegna questo mondo post moderno: arte, letteratura, spettacolo, linguaggio, sessualità tutto è filtrato, portato all’osso, giudicato nel senso più forte e più vero del termine.

La fede è il leitmotiv di tutto il percorso, la fede capace di ragione, d’indagine, di giudizio, ma anche di passione per l’umano e per le cose belle che l’uomo ha saputo creare nell’arte, nella letteratura. Un libro che è vademecum per chiunque abbia un compito educativo. Un libro che si sviluppa tra i banchi scuola, appunto, ma valido per i genitori, per gli insegnanti, per tutti quelli che hanno davvero la capacità di misurarsi con chi, di fronte alle sfide odierne, ha il coraggio di pensare, di guardare e di scegliere.

Emblematica di tutto il libro è la domanda che l’Autore rivolge ai suoi alunni a proposito dell’opera di Pirandello Sei personaggi in cerca d’autore: «Qual è l’autore di cui hanno bisogno perché la loro esistenza si tramuti in vita, perché loro possano vivere, compiersi, realizzarsi? Una ragazza alza la mano con sicurezza e con semplicità rispondendo: «L’autore è il maestro di cui abbiamo tutti bisogno. Ma l’autore è anche Dio, è Lui che abbiamo bisogno, è Lui che cerchiamo». È la stessa conclusione a cui era arrivato il drammaturgo Giovanni Testori che tra l’altro concepì un’opera teatrale dedicata ai Promessi sposi sull’impalcatura dei Sei personaggi in cerca d’autore pirandelliani, ovvero I promessi sposi alla prova: nella conclusione presenta la necessità per ogni uomo di avere un maestro».

Ecco chi parla in questo libro, chi scrive è un maestro. Uno che ha seguito l’unico Maestro e che, quindi ora può insegnare parole vere. Che edificano uomini veri.

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