Buone notizie per Meriam. Il fratellastro desiste e una delle ultime due cause a suo carico cade

Il fratellastro della cristiana, che lei non riconosce, aveva fatto causa perché venissero riconosciuti i loro legami familiari. Ora resta solo la falsificazione di documenti

Arrivano finalmente buone notizie per Meriam Yahya Ibrahim, la cristiana sudanese condannata a morte per apostasia e adulterio, poi scagionata in appello e oggi rifugiata all’ambasciata americana di Khartoum in attesa dei documenti per espatriare.

IL FRATELLASTRO DESISTE. È caduta una delle due case ancora pendenti, quella per falsificazione di documenti e quella intentata dal fratellastro della donna, che lei non riconosce, perché vengano riconosciuti i loro legami familiari. Oggi Abdel Rahman Malek, avvocato del fratellastro, ha dichiarato di aver lasciato cadere quest’ultima causa, che sarebbe dovuta arrivare in tribunale a Khartoum domani. «Non stiamo più procedendo con la causa», ha affermato a Reuters senza dare ulteriori spiegazioni, mentre l’avvocato di Meriam ha detto di non essere ancora informato degli ultimi sviluppi.

ULTIMO OSTACOLO. L’ultimo ostacolo che separa Meriam dal trovare rifugio negli Stati Uniti è l’accusa di falsificazione di documenti. Questa, secondo quanto dichiarato a tempi.it da Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur, dovrebbe essere risolta senza problemi ma non entro breve: «Non si tratta di giorni, anche se potremmo restare sorpresi. Il Ramadan ha rallentato tutto, ma la vicenda si concluderà bene».

@LeoneGrotti

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