«Avanti popolo». Cosa c’è nel numero di Tempi di novembre dedicato ad Amicone

Parlano la vita, gli incontri e le amicizie del fondatore del nostro giornale e non solo. Guida ai contenuti del mensile di novembre 2021

«Avanti popolo»: abbiamo voluto titolare così la copertina del numero di novembre di Tempi dedicato a Luigi Amicone, fondatore di questo giornale, scomparso improvvisamente il 19 ottobre. Perché proprio così, «Avanti popolo», Amicone salutava i figli nella splendida lettera che loro stessi hanno voluto leggere durante il suo funerale, lettera con cui nel 2017 Gigi volle ricordare loro che cosa li tiene assieme. Qualcosa di perfino più profondo di un legame di sangue.

Non poteva quindi mancare quella lettera nel numero del nostro mensile dedicato ad Amicone. Così come non poteva mancare la “risposta” di sua figlia Gloria, anche questa letta davanti a tutti nel Duomo di Monza. E non potevano mancare i ricordi di alcuni suoi amici che sono stati e sono letteralmente la storia di Amicone e la storia di Tempi: Giancarlo Cesana, Davide Prosperi, Francesco Valenti, Emiliano Ronzoni, Mario Sala, Lodovico Festa, Antonio Simone, Marco Cobianchi, Fred Perri, Marina Corradi.

Completa la parte del mensile dedicata ad Amicone il racconto, fatto da lui stesso, di un «momento indimenticabile» della sua vita: l’incontro a Praga con Václav Havel nel 1989, evento che contribuì a stravolgere per sempre la visione del mondo di Luigino, dispiegandogli davanti agli occhi la forza invincibile di quella che il fondatore di Tempi chiama «antipolitica dell’amicizia e del perdono».

Nel numero di novembre di Tempi inoltre Lorenzo Castellani spiega perché l’outsider Éric Zemmour, candidato del terzo tipo rispetto a Emmanuel Macron e Marine Le Pen, davvero può scombussolare la politica francese in modo permanente. A scombussolare gli equilibri internazionali invece può contribuire la nuova ineffabile partnership sempre più stretta fra Cina e Emirati Arabi, che non lascia tranquilli gli Stati Uniti: se ne occupa per Tempi Rodolfo Casadei. A proposito di equilibri internazionali, Alfredo Mantovano ricorda che prima di parlare di Polonia “fuori dall’Europa” i vari paesi del club dei 27 dovrebbero controllare bene la credibilità del proprio pedigree (molto presunto) di europeisti doc.

Ancora. Roberto Zucchetti, docente di Economia dei trasporti della Bocconi, analizza numeri alla mano punti di forza, debolezze e prospettive di Ita Airways, la nuova compagnia di bandiera che chiude – almeno si spera – il pozzo senza fondo di Alitalia. Quanto all’altro pozzo senza fondo, le pensioni italiane, Alan Patarga dimostra perché non si scappa, c’è un’unica riforma che può risolvere la situazione: fare figli. Tutto il resto è astrazione. Di figli, però, non ne vuole sapere la nuova religione mondiale, l'”ecopaganesimo” di Greta Thunberg & C. sviscerato nel nuovo libro di Giulio Meotti, Il dio verde, recensito per Tempi da Valerio Pece.

C’è infine da fare gli auguri a monsignor Massimo Camisasca, titolare della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, che a inizio novembre ha compiuto 75 anni, età in cui i vescovi presentano al Papa le proprie dimissioni. Nel numero del mensile Tempi i saluti del cardinale Camillo Ruini e di Antonello Venditti (entrambi tratti da Dilexit Ecclesiam, un libro che raccoglie scritti in onore di Camisasca appena pubblicato da Marcianum Press) oltre a un racconto molto particolare: la storia dostevskiana di Alessio Alberici, detenuto con trent’anni di pena per omicidio che nel carcere di Reggio Emilia ha deciso di prendere i voti di povertà, castità e obbedienza, consegnandoli proprio nelle mani del vescovo Camisasca.

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Tutto questo e molto altro nel nuovo numero di Tempi. In attesa che il mensile di novembre 2021 arrivi nelle loro case, gli abbonati a Tempi possono già sfogliare la rivista in formato digitale nell’area riservata del sito.

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