Tares, più che una tassa sui rifiuti è una tassa sui figli. Ecco i conti che lo dimostrano

Il Forum Associazioni familiari e le Famiglie numerose: la nuova imposta colpirà i nuclei più larghi e più poveri. È così a Bari e in molte altre città italiane

Riceviamo e pubblichiamo.

Il Comune di Bari si appresta ad approvare una nuova imposta locale, la Tares, che ingloba la vecchia Tarsi ma introduce un pagamento fisso di 30 centesimi di euro a metro quadrato per coprire le cosiddette spese indivisibili dell’amministrazione comunale. Per come è congegnato il meccanismo si tratterà di una vera propria tassa sui figli.

Infatti, la Tares è composta da due parti: la dimensione dell’immobile e il numero dei figli e delle persone che vi abitano. Il rischio è che le spese dell’amministrazione comunale saranno coperte paradossalmente dalle famiglie numerose da tre-quattro figli in su, che abitano in immobili appena sufficienti per una dignitosa vita familiare (70-80 metri quadrati).

Come si arriva a questa conclusione? La tariffa fissa definita per ogni metro quadrato della casa viene moltiplicata per un coefficiente proporzionale di produttività dei rifiuti che cresce insieme al numero degli abitanti in quella casa. Quanto alla parte variabile, la presenza di un figlio determina un aumento di un coefficiente pari allo 0,4 (se il Comune decide di applicare tariffe in “fascia bassa”) o allo 0,5 (“fascia alta”); la presenza di due figli di un ulteriore coefficiente pari allo 0,4 (“fascia bassa”) o 0,7 (“fascia alta”). Chissà per quale motivo si assume il principio secondo cui il secondo figlio (0,7) debba sporcare molto più del primo (0,5). Con tre figli la famiglia pagherà ancora di più: l’aumento corrisponde ad un coefficiente pari allo 0,6 (se il Comune applicherà una tariffa in «fascia bassa») o di 0,7 (“fascia alta”). Dal quarto figlio in poi un ulteriore aumento pari ad un coefficiente di 0,5.

Diversi comuni hanno già provveduto a mitigare queste enormi iniquità. Tra questi è da citare il Comune di Milano che ha predisposto sconti significativi del 25% per le famiglie di almeno 4 persone che vivono in case fino a 100 metri quadrati, applicati alla quota variabile. Il Comune di Bari, su questa nuova tassa non ha aperto alcun confronto con le associazioni familiari e in particolare con l’Associazione delle Famiglie numerose.

È necessario introdurre dei correttivi in relazione alla dimensione familiare e degli immobili: il rischio è che l’imposta colpisca le famiglie numerose che vivono in modesti immobili: le stesse famiglie che registrano, secondo i recenti dati Istat, percentuali di povertà relativa intorno al 50%

Forum delle Associazioni familiari Puglia
Associazione delle Famiglie numerose Puglia

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