Anatomia di un suicidio politico

Il secolo breve, il crollo delle ideologie, Tangentopoli. Così lo spazio lasciato scoperto dai partiti è stato occupato dalla tecnocrazia e dai movimenti anticasta. Parla il politologo Giovanni Orsina

«Le scelte fatte dalla politica durante i due anni di pandemia ne hanno mostrato chiaramente la crisi profonda. Dall’uso del Comitato tecnico scientifico fino alla scelta di Mario Draghi come presidente del Consiglio, ogni decisione della politica è stata fatta per continuare a proteggersi dietro ai tecnocrati e agli esperti, dimostrando così la propria debolezza». Si tratta di una crisi che ha radici lontane, spiega a Tempi Giovanni Orsina, professore di Storia contemporanea e direttore della School of Government presso l’Università Luiss-Guido Carli di Roma, e autore di Una democrazia eccentrica. Partitocrazia, antifascismo, antipolitica, uscito per Rubbettino. Un saggio che indaga le cause e le conseguenze dell’eccentricità del nostro paese, il quale dopo la Seconda Guerra mondiale si schiera con l’Europa e con la Nato, restando però paese “di frontiera”, attraversato da faglie ideologiche e delegittimazioni reciproche, governato da una p...

Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.

Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:

Exit mobile version