Per ottenere il suicidio assistito nel New Mexico basterà una videochiamata

La HB 90 è la legge più radicale mai discussa negli Usa: la «morte pacifica» anche per malattie che portino a decesso «in un prevedibile futuro»

Basterà avere Skype per suicidarsi legalmente con l’aiuto dello Stato nel New Mexico. La legge HB 90, che sarà discussa a breve in Parlamento, è una delle più radicali mai scritte negli Stati Uniti e il modo ambiguo in cui è formulato il testo potrebbe permetterne un’applicazione amplissima. In caso di approvazione, il New Mexico si inserirebbe nel solco eutanasico già tracciato da altri Stati americani: Washington, Oregon, California, Hawaii, Colorado, Montana, Vermont e Distretto di Columbia.

La legge afferma innanzitutto che il suicidio assistito «può essere autosomministrato», permettendo così implicitamente anche l’eutanasia attiva, che potrà essere genericamente praticata da «personale sanitario». Oltre ai medici, la legge autorizza a prescrivere la «morte pacifica» anche assistenti medici, infermieri, osteopati, psichiatri, psicologi, infermieri psichiatrici e assistenti sociali.

MORTE IN VIDEOCONFERENZA

Perché il suicidio assistito possa essere eseguito basta l’approvazione di un solo medico, mentre solitamente è richiesta l’autorizzazione di un secondo, che può visitare il paziente anche attraverso sistemi di videoconferenza. È questo forse l’aspetto più inedito e inquietante della legge: il personale sanitario potrà decidere della vita e della morte di una persona senza neanche avere un contatto fisico con essa.

Per accedere al suicidio assistito il paziente dovrà essere maggiorenne e affetto da una malattia «terminale o irreversibile che porti alla morte in un prevedibile futuro». Possono ottenere la morte assistita anche pazienti affetti da malattie mentali: anch’essi possono essere visitati semplicemente in videoconferenza. La richiesta dovrà essere volontaria, firmata da due testimoni e non presentata «sotto obbligo alcuno». Per determinare quest’ultima condizione sarà sufficiente «la buona fede» del medico nel credere alla versione fornita dal paziente.

NIENTE OBIEZIONE DI COSCIENZA

Già dopo 48 ore dall’autorizzazione, il paziente potrà ricevere o procurarsi la medicina letale per il suicidio e una volta avvenuto nel referto medico dovrà essere indicata come causa del decesso la malattia che ha spinto il paziente a richiedere la “buona morte”.

L’obiezione di coscienza per i medici è poi prevista solo parzialmente, dal momento che il dottore che volesse obiettare dovrà obbligatoriamente riferire il paziente a un altro medico «in grado e volenteroso di soddisfare la richiesta dell’assistito».

«TURISMO DELLA MORTE»

Infine, al contrario delle leggi approvate in altri Stati americani, la HB 90 non richiede che il paziente sia residente nello Stato. Questo apre a un inedito «turismo della morte» perché chiunque potrà con diritto recarsi nel New Mexico e ottenere il suicidio assistito. Prima di entrare in vigore la legge dovrà essere approvata dal Parlamento, che potrebbe anche modificarla o rigettarla, ma che si trova sotto pressione in seguito a una sentenza della Corte Suprema dello Stato secondo cui «il suicidio assistito è un diritto fondamentale o importante», necessario per ottenere «una morte pacifica».

@LeoneGrotti

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