Sondaggi: il centrodestra vince se si presenta unito

Secondo due delle ultime rilevazioni, Fi unita all'Udc di Casini e all'Ncd di Alfano raggiungerebbe la vittoria, anche al primo turno di un ipotetico Italicum. Un terzo sondaggio dà le due coalizioni in pareggio

Le ultime rilevazione di Demopolis per La7, pubblicate il 4 febbraio, danno il centrosinistra (Pd+Sel+Psi) al 35,4 per cento. Il centrodestra (Fi+Ncd+Udc+Lega+Fratelli d’Italia) è al 35,2 per cento. Il Movimento 5 stelle al 22 per cento. Il tutto avverrebbe con un affluenza alle urne del 66 per cento, in rialzo, e con una percentuale di elettori ancora indecisi del 17 per cento. Demopolis prosegue il sondaggio chiedendo agli intervistati anche per chi voterebbero se fosse in vigore l’Italicum, e nessuna coalizione raggiungesse al primo turno il 37 per cento dei voti: in questo caso, tra gli intervistati ci sarebbe una migrazione dei voti soprattutto verso il candidato del centrosinistra Matteo Renzi, al 54 per cento.
Alla domanda su quale lista alla Camera voterebbero oggi gli intervistati, Demopolis segnala che il 32 per cento ha risposto Pd, il 22 per cento M5S, il 21,6 per cento Forza Italia, un 6,4 per cento complessivo per Ncd e Udc, il 3,7 per cento per la Lega, il 3 per cento per Fratelli d’Italia, il 2,9 per cento per Sel.

IPSOS: VITTORIA AL CENTRODESTRA AL PRIMO TURNO. Il sondaggio di Ipsos per Ballarò del 3 febbraio ha dato risultati leggermente diversi, segnalando un sorpasso invece del centrodestra, al 37,8 per cento (quindi, con l’Italicum, in vantaggio al primo turno) nella coalizione formata da Fi+Ncd+Udc+Lega+Fratelli d’Italia e altri. Il centro sinistra (Pd+Sel+altri, tra cui Psi, Rifondazione comunista, Italia dei valori, Verdi) al 36,3 per cento.
Più nel dettaglio, per le intenzioni di voto alla Camera, il 33,3 per cento risponde Pd, che si attesta come il primo partito, il 23,4 per cento risponde per Forza Italia (secondo partito), e il Movimento cinque stelle è dato al 21 per cento.
La differenza la fanno quindi le coalizioni con i piccoli: la riunione della diaspora dei partiti di centrodestra è più “vantaggiosa”. Si segnalano in particolare l’Udc al 2,6 per cento, Ncd al 5,8 per cento, la Lega al 3,3 per cento e Fratelli d’Italia al 2,4 per cento. Nello schieramento di sinistra Sel è al 2,6 per cento, Rifondazione al 1,1 e l’Idv al 0,4 per cento. Scelta civica, a se stante, è al 2,1 per cento. Interessante notare nel sondaggio Ipsos che alla domanda come definiribbero la legge elettorale nata dall’accordo tra Renzi e Berlusconi, il 46 per cento ha risposto “positiva”.

EUROMEDIA: IL SORPASSO DI BERLUSCONI. Euromedia Research nel sondaggio pubblicato il 3 febbraio, vede la coalizione di centrodestra nettamente avanti di 4 punti percentuali al 36,3 per cento, contro quella di centrosinistra al 32,4 per cento. Anche in questo caso, la differenza la fanno i piccoli. Nel dettaglio è più riavvicinato lo scarto tra i singoli partiti con Pd al primo posto al 28,7 per cento, Fi al secondo con il 22,5 per cento e Movimento cinque stelle al terzo posto con il 22,3 per cento. Nel centrodestra Ncd si attesta al 3,7 e la Lega al 3,9, poi Fratelli d’Italia e altri ex An al 2,1 per cento. L’Udc è al 2,5 per cento, mentre Scelta civica (che corre da sola) all’1,5 per cento. A sinistra Sel è al 3 per cento, i Verdi all’1,4 per cento, e gli altri piccoli partiti di centrosinistra allo 0,7 per cento.

Exit mobile version