Scuole paritarie: in due anni, 349 istituti chiusi e 75 mila iscritti in meno

Secondo i dati del Miur, elaborati da Tuttoscuola, il calo continuerà quest'anno con altri «25-30 mila alunni in meno». La situazione è «drammatica e devastante»

La scuola paritaria è in crisi. Lo dicono chiaramente i numeri del Miur, elaborati da Tuttoscuola, dai quali emerge che in soli due anni hanno chiuso 349 istituti e le iscrizioni nello stesso periodo hanno fatto registrare 75.146 alunni in meno. Dal 2012-2013 al 2014-2015 la flessione è pari al 7,3 per cento.

I NUMERI DELLA CRISI. La scuola dell’infanzia è quella che ha fatto registrare il calo maggiore di iscritti in termini assoluti: 38 mila in meno (6 per cento). Ma se si guardano i numeri rispetto al totale, si vede che nelle secondarie mancano all’appello 20.566 studenti, pari al 15,4 per cento. Le secondarie di I grado hanno registrato un calo invece dell’11 per cento e la scuola dell’infanzia del 4,7.
Considerando tutti i settori scolastici, la regione che ha patito di più la mancanza di iscrizioni è la Campania (-14.561 iscritti, pari al 12,3 per cento), seguita da Lombardia (-12.276 iscritti, cioè il 4,8) e Sicilia (-11.045 iscritti, ovvero il 17,2). E le cattive notizie non sono finite, perché secondo Tuttoscuola, «la tendenza al calo continuerà per un po’ di tempo e, comunque, farà registrare per il 2015-2016 una ulteriore flessione di almeno 25-30 mila alunni».

«DRAMMATICO E DEVASTANTE». Il presidente nazionale di Agesc (genitori della scuola cattolica), Roberto Gontero, dichiara ad Avvenire di essere preoccupatissimo: «La chiusura di 349 scuole è un dato drammatico e un segnale devastante per i nostri ragazzi. La nostra preoccupazione è ancora più forte perché non vediamo, da parte del governo e di chi amministra la scuola italiana, quell’attenzione che il tema indubbiamente merita. Come genitori lanciamo, ancora una volta, l’allarme, ma vediamo che questa è una discriminazione che non salta agli occhi di nessuno».

PROBLEMA PER LO STATO. I motivi di questa crisi non vengono indagati da Tuttoscuola, che cita comunque la responsabilità della crisi economica. Anche per Luigi Morgano, segretario nazionale Fism (scuole materne), «finché non si arriverà a un sistema adeguato di finanziamento, non ci potrà essere vera parità scolastica». La chiusura delle scuole paritarie è un problema enorme anche per lo Stato, che ogni anno grazie ad esse risparmia sei miliardi di euro, afferma l’Agesc. È a partire da questo dato che don Francesco Macrì, presidente nazionale Fidae (scuole cattoliche), propone: «Per invertire la tendenza è necessario introdurre un sistema di finanziamento adeguato. Per cominciare, ci basterebbe che lo Stato, in media, ci accreditasse la metà di quanto spende per uno studente di una delle sue scuole». Sarebbe un sollievo anche per le famiglie che, è bene ricordarlo, sono costrette a pagare, di fatto, due rette.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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