Sciopero dei mezzi e cortei, Milano e Torino nel caos

Nel capoluogo lombardo l'adesione allo sciopero è stata massiccia per le metropolitane: traffico bloccato anche per una manifestazione studentesca che ha stoppato anche la seduta del consiglio regionale

A Milano l’adesione allo sciopero dei mezzi in corso oggi dalle 8.45 sino alle 16 è stata tanto alta da aver creato veri ingorghi nella circolazione. Così anche in diverse altre città, e in molte sono in contemporanea in corso alcuni cortei studenteschi che stanno sfociano nel caos.

A MILANO. Secondo Vincenzo Farinelli del sindacato dei trasporti pubblici locali Orsa «In metropolitana l’adesione allo sciopero ha sfiorato il 100 per cento, in superficie intorno al 70 per cento. Scioperiamo perché il nostro contratto è fermo da sei anni e non si vede luce in fondo al tunnel: non è escluso che ne faremo un altro a breve, di 24 ore». Intanto però la circolazione oggi è rimasta bloccata in zone nevralgiche come la Stazione centrale, dove stamattina è transitata una manifestazione studentesca iniziata a Largo Cairoli. Giunto all’ingresso del Consiglio Regionale in piazza Duca d’Aosta, il corteo ha inizato a lanciare uova e bottiglie di vernice davanti alla sede, e hanno cercato di superare il cordone di forze dell’ordine intorno all’edificio, con agenti in assetto anti sommossa. Gli studenti si proteggevano con delle sorta di scudi a forma di libri in gommapiuma. L’attacco è stato responto ma il corteo ha ripreso la marcia verso la sede del Pirellone, dove gli studenti sono riusciti a entrare. Quattro studenti e due insegnanti hanno interrotto i lavori del Consiglio regionale. La protesta è contro i «soldi alle scuole private e i tagli alla scuola pubblica» e la seduta del Consiglio è stata sospesa.

DIECI FERITI LIEVI. È di quattro agenti medicati in ospedale e di sei ragazzi con contusioni il bilancio della manifestazione studentesca a Milano, che ha avuto il suo culmine intorno a mezzogiorno davanti alla sede del Consiglio regionale. Gli studenti già in mattinata avevano scelto un esordio ad effetto, colorando di rosso le acque della fontana di largo Cairoli davanti al Castello sforzesco per rappresentare «il dissanguamento della scuola pubblica». Poi avevano creato disagi al traffico cittadino arrivando sino a piazza Duca d’Aosta. Lì, davanti alla sede del Pirellone ci sono stati gli scontri più forti con la polizia: nel tentativo degli studenti di forzare il cordone degli agenti, e in quello delle forze dell’ordine di disperdere la folla con due cariche, si sono avuti i dieci feriti. Il corteo è poi proseguito in direzione porta Venezia, dove circa 300 persone hanno fatto un sit-in in mezzo alla carreggiata bloccando il traffico, mentre urlavano slogan come “Né maroni, né forconi”.

OTTOMILA EURO DI DANNI. La pulizia della fontana davanti al Palazzo Sforzesco, colorata di rosso dagli studenti, costerà al Comune 8mila euro di danni. Palazzo Marino ha già inviato nel pomeriggio una squadra di tecnici per svuotare la fontana. L’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza ha condannato senza mezzi termini il gesto degli studenti: «Manifestare è lecito ma non è accettabile che vengano danneggiati beni pubblici. Questo intervento ci obbliga a impegnare risorse dei cittadini milanesi e a utilizzare un’impresa già operante in altri lavori pubblici che, proprio per questo motivo, subiranno un ritardo. Qualora venissero individuati i responsabili, il Comune chiederà i danni».

A TORINO SCIOPERI E CAOS. Anche sotto la Mole antonelliana è altissimo il bilancio di adesioni allo sciopero dei mezzi, e anche qui la città è parallizzata a causa, in questo caso, di ben otto cortei che la attraversano. Lo sciopero di Gtt, l’azienda comunale che potrebbe essere privatizzata, ha avuto adesioni all’85 per cento. Uno dei cortei è proprio quello dei lavoratori ferrotramvieri, che è giunto davanti al Comune, con cartelli che paragonano il sindaco Piero Fassino a Hitler, perché “Sterminatore del servizio pubblico”, e mutandoni verdi contro il governatore Cota: “I soldi pubblici vanno spesi per i servizi non per le vostre mutande!”. I torinesi che hanno scelto di usare l’auto per superare lo scoglio dello sciopero rischiano comunque di rimanere bloccati: altri cortei sono in corso davanti ai depositi dei mezzi pubblici, e si dice che molti manifestanti siano tentati di mutare lo sciopero in una protesta sullo stile di quella dei “Forconi”. Proprio oggi in Consiglio comunale si vota sulla parziale privatizzazione della Gtt: il sindaco ha fatto scendere la quota in vendita dall’80 al 49 per cento.

SCIOPERI ANCHE A BOLOGNA E ROMA. Ma il blocco del trasporto pubblico è in corso anche in tante altre città d’Italia. A Bologna e Ferrara si fermano fino alle 13 i trasporti urbani, suburbani ed extraurbani, per i tagli alla spesa pubblica in questo comparto e per vertenze in corso con le associazioni di imprese. In provincia di Firenze lo sciopero invece rispetterà le fasce di garanzia, e i mezzi pubblici si fermeranno dalle 14 alle 21, mentre altri scioperi sono in corso in quasi tutte le province toscane, da Arazzo a Siena, passando per Grosseto, Pisa e Luccca. Contenuti i disagi a Roma, dove invece la partecipazione allo sciopero è stato solo del 20 per cento, permettendo la circolazione delle linee della metropolitana, e quella in superficie ma con qualche ritardo.

 

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