Salvate i bambini inglesi dai corsi di educazione sessuale

Dopo la protesta di una mamma, i giornali britannici indagano i contenuti delle lezioni obbligatorie e restano inorriditi: masturbazione consigliata ai bambini di 9 anni, sesso orale e anale per quelli di 12, indottrinamento gender. Il premier Sunak ordina una revisione

Un’immagine del libro per bambini “Puberty&Sexuality” utilizzato nel Regno Unito per insegnare educazione sessuale (la versione originale è esplicita)

Immagini di bambini e bambine che si masturbano, crucipuzzle con i nomi delle malattie veneree, indottrinamento gender, guide al sesso orale e anale, normalizzazione dei rapporti sessuali prima dei 13 anni. Questi e altri contenuti vengono insegnati in molte scuole del Regno Unito durante le ore obbligatorie di Educazione sessuale e relazionale (Rse) a partire dalle elementari e all’insaputa dei genitori.

La sessualizzazione dei bambini inglesi

Il lungo elenco di materiali che svela la campagna di sessualizzazione dei bambini nel Regno Unito è stato realizzato dal Daily Mail dopo che una madre di 47 anni, Clare Page, ha tentato invano di conoscere i contenuti di educazione sessuale insegnati alla figlia in una scuola secondaria della capitale.

La donna si è rivolta alla dirigenza del College Hatcham, scuola statale situata nel quartiere londinese di New Cross, dopo che la figlia quindicenne è tornata un giorno a casa spiegando di aver imparato che «l’eteronormatività è una brutta cosa» e che nei rapporti con ragazzi e ragazze bisogna essere «sex positive».

L’insegnante «istruttore di pratiche fetish»

Page si è allarmata dopo che la charity alla quale è stata appaltata l’educazione sessuale, School of Sexuality Education, che realizza corsi in oltre 300 scuole in tutto il paese, si è rifiutata di mostrare il materiale didattico, al pari della scuola. A preoccuparla ulteriormente è stata la lettura del curriculum di uno degli insegnanti “attivisti” della charity, che si dichiara «istruttore di pratiche fetish».

Non era la prima volta che la donna si ritrovava in una situazione del genere: alla scuola elementare di Lewisham, dove vive la famiglia, alla figlia di nove anni era stato insegnato che «esistono più di due generi» e che parlando di personaggi storici bisogna sempre usare il pronome “loro” dal momento che «non sappiamo se il loro pronome preferito è “lei” o “lui”».

Protestare con la scuola fu inutile, la direzione rispose che gli insegnanti stavano soltanto seguendo le nuove linee guida ministeriali redatte con l’aiuto della famosa charity Lgbt Stonewall. Allora Page se la cavò cambiando scuola alla figlia, ma nell’ultimo caso ha deciso di andare fino in fondo.

La battaglia di Clare Page

Page ha quindi raccolto con una campagna di crowdfunding 14 mila sterline tra centinaia di persone, preoccupate dagli insegnamenti impartiti ai figli senza il consenso dei genitori, per fare causa.

La donna ha perso la sua battaglia: a metà giugno un giudice ha sentenziato che una madre non ha il diritto di conoscere che cosa viene insegnato a scuola ai suoi figli. Nonostante questo il caso ha fatto talmente scalpore che il premier Rishi Sunak ha ordinato una revisione urgente dei corsi Rse. Il rapporto sarà pubblicato il prossimo autunno.

Compito a casa a bambini di 9 anni: «Masturbatevi»

Nel frattempo i giornali britannici hanno indagato autonomamente il contenuto dei corsi di educazione sessuale andando a spulciare il materiale pubblicato online dai principali fornitori ai quali si rivolgono le scuole.

Secondo il Daily Mail, una delle lezioni suggerite dalla Sex Education Forum (Sef), una delle charity più importanti nel settore dell’educazione sessuale, prevede di parlare della “masturbazione” ai bambini di nove anni. Durante la lezione, adottata dalla Merrywood House Independent Special School, vengono mostrate ai bambini immagini esplicite di maschi e femmine nudi mentre si masturbano e assegnato come compito per casa un semplice esercizio: «Chiudere la porta e restare soli se volete masturbarvi».

I consigli di “Vagina Matters” ai dodicenni

Allo stesso modo, un libro molto popolare per i corsi di Rse, Great Relationships and Sex Education, prevede per i bambini tra gli 11 e i 13 anni una guida alla masturbazione nella quale suggerisce come sia «altamente piacevole» stimolarsi genitali, ano e capezzoli.

In uno dei libri più scaricati della charity Brook, intitolato Vagina Matters, si insegna ai bambini di 12-14 anni come masturbarsi, si suggerisce di «ascoltare il proprio corpo per scoprire come ti piace di più essere stimolato» e si consiglia la masturbazione per «provare più piacere sessuale quando sei solo o con il tuo partner». In un “nota bene” viene dato un consiglio alle ragazzine: «Puoi usare le tue dita per giocare con il clitoride, puoi fare la stessa cosa con i tuoi capezzoli».

Sempre il testo Vagina Matters normalizza il sesso «prima della prima mestruazione», senza considerare che nel Regno Unito avere rapporti prima dei 13 anni è considerato stupro. Ai giovani tra i 12 e i 14 anni consiglia anche di provare «la penetrazione della vagina o dell’ano con un pene o un sex toy e l’utilizzo della bocca e della lingua per stimolare i genitali del partner».

Indottrinamento gender a scuola

In altri testi previsti per bambini a partire dai cinque anni si insegnano la «terminologia trans e la comunità Lgb». In Equality Wins vengono introdotti personaggi come Zoe, «una persona non binaria che non è né maschio né femmina». Si chiede di colorare a piacimento un ragazzo come John: «Quando è nato la gente pensava che fosse una ragazza. John è un uomo trans». Oppure come Mia: «Quando è nata la gente pensava che fosse un ragazzo. Mia è una donna trans».

Esistono addirittura libri che insegnano che «uomini nati con il cromosoma maschile Y possono in realtà essere donne». Altri definiscono così la parola “trans”: «Una persona che si sente di un genere diverso rispetto al corpo fisico con il quale è nato o che fatica a riconoscersi sia in un maschio che in una femmina».

«I bambini inglesi sono a rischio»

Anche secondo un’inchiesta del Telegraph, a molti bambini di 12 anni viene chiesto a scuola dagli insegnanti che cosa pensano del sesso orale e anale, mentre ai ragazzini di 13 anni è insegnato che «ci sono 100 generi».

In attesa di sapere i risultati dell’indagine ordinata dal premier Sunak, uno studio del think tank New Social Covenant Unit ritiene che «i bambini del paese sono a rischio» a causa degli insegnanti che offrono «una posizione radicalmente ideologica sul sesso, il gender e la sessualità, monopolizzando il settore dell’educazione sessuale nel Regno Unito».

@LeoneGrotti

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