Quando Renzi attaccava chi voleva rottamare la famiglia (ricordi, Matteo?)

Da sostenitore del Family day a leader di un partito e di un governo che promuovono le unioni civili. Viva la coerenza e gli ideali

Ieri è passato in Commissione giustizia al Senato il ddl Cirinnà sulle unioni civili.

16 febbraio del 2007, Avvenire pubblicò un’intervista all’allora presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi. L’argomento erano le unioni civili. Argomentava il giovane Renzi:

«Non ritengo quella della coppie di fatto la questione prioritaria su cui stare mesi a discutere per poi trovare una faticosa mediazione. Mi sembra un controsenso rispetto alle vere urgenze del paese. E poi perché si tratta essenzialmente di una battaglia mediatica intorno alla presunta laicità della politica. Mentre il tasso di laicità politica non si misura su questo tema, ma sul grado di dare risposte non ideologiche ai reali problemi della gente. Questi provvedimenti sono carichi di forza ideologica, sono un compromesso politico, ma toccano la minoranza delle persone. Basti pensare all’assoluta inutilità dei registri civili nei Comuni che ne hanno approvato l’istituzione».

Domanda del giornalista: «Cos’è che le dà più fastidio in questa vicenda, presidente Renzi?».

Risposta:

«Mi dà fastidio l’idea che si vada sempre nella direzione di una non assunzione di responsabilità e questo mi sembra culturalmente sbagliato. Io penso che si debba deideologizzare il dibattito e uscire da questa rissa verbale quotidiana per poi affrontare in modo serio la questione ricordando che la famiglia è la cellula della società non perché lo dicono i cattolici, ma perché è il fondamento di un modo di stare insieme. E se il matrimonio è un sacramento per chi crede, per la comunità è comunque un istituto del diritto e come tale impone assunzione di responsabilità davanti alla società».

06 giugno 2007, dibattito a Firenze con Giuliano Ferrara sul libro Gesù di Nazaret di papa Benedetto XVI. Le cronache riportano questa affermazione di Renzi:

«La Chiesa è incontro con Cristo ed è bella la Chiesa che mette al centro Gesù di Nazaret, quando si coltiva nel tempo, per riprendere i termini di un gesuita citato da Ratzinger, attraverso la costante fedeltà e l’adorazione mai tradita».

Ad una domanda specifica sul Family day, cui partecipò, Renzi rispose così:

«È difficile capire perché c’è uno sguardo carico di ideologia sulla famiglia. Tutto ciò che viene detto dalla Chiesa viene visto come ingerenza. Non c’è bisogno di essere cattolici per difendere la famiglia. Quando non si coglie il fatto storico di un milione di persone in piazza si commette un errore gravissimo».

Foto Ansa

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