Primarie Roma. La (comica) verità sui numeri gonfiati dal Pd

Il Corriere della Sera oggi offre un sapido articoletto di Monica Guerzoni in cui si tenta di spiegare «il (maldestro) tentativo dei democratici di gonfiare in corsa i dati delle primarie» del centrosinistra celebrate a Roma il 6 marzo. Un pasticcio (con le famose «migliaia di schede bianche» spuntate «tra la sera e la mattina» e «poi calate a furor di commenti indignati», ricorda la cronista) che ha contribuito a “sgonfiare” subito l’effetto della vittoria incassata dal candidato di Matteo Renzi, Roberto Giachetti.

L’OSSESSIONE. Spiega il Corriere che il partito del premier aveva fissato una precisa asticella per valutare l’accettabilità dell’evento in termini di partecipazione: «Roberto Morassut (principale sfidante di Giachetti, ndr) lo aveva dichiarato apertis verbis prima della sfida: “Un’affluenza sotto i 50 mila votanti sarebbe imbarazzante per il Pd”». Così quella cifra, scrive la Guerzoni, è diventata una «infelice suggestione» che si è fissata nella testa dei dem al punto da renderli «ossessionati dall’ansia dei numeri». E l’ossessione, si sa, in quanto a capacità di offrire cattivi consigli è perfino peggio della fretta.

IL PANICO. Infatti, prosegue l’articolo, «alle 11 di domenica il commissario Orfini telefona a Giachetti e Morassut» per diramare «entusiasmo» tra le milizie. «Ci sono file in tutti i seggi», dice. E spara: i votanti alle primarie sono «già ventimila». Commenta la giornalista del Corriere: «Il dato, al quale il Pd si è impiccato per tutto il giorno, si rivelerà sovrastimato di parecchio. Alle ore 15 infatti Morassut viene a sapere dai suoi che le schede non sono, a quell’ora, più 18 mila». Mentre un paio d’ore più tardi «i votanti sono circa 30 mila». Altro che 50 mila. A quel punto Morassut se ne infischia dell’entusiasmo suggerito da Orfini e «lancia l’allarme con un comunicato in cui giudica insufficiente la partecipazione».

LA TOPPA. Alla sera, giunto il momento fatidico di smontare seggi e gazebo, il ras renziano del Pd romano (il solito Orfini) ci riprova. Chiama di nuovo Giachetti e Morassut: «Ragazzi, forse ce la facciamo a toccare quota 50 mila… Sarebbe un bel risultato per tutti». Domanda del Corriere: «Un invito a chiudere un occhio sui numeri, per il bene della ditta?». Chissà. In ogni caso, «la sinistra non ci sta, teme trucchetti a vantaggio di Giachetti e chiede ai vertici del Pd di diffondere i dati seggio per seggio».

Ed ecco il gran finale della cronachetta:

«Girava l’idea di aggiustarsela», conferma sottovoce un deputato renziano in Transatlantico. E spiega il suo imbarazzo: «Una volta queste cose le sapevamo fare. Se il Nazareno diceva che dovevamo arrivare a 50 mila era 50 mila, punto. E certo non si veniva a sapere».

Foto Ansa

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