Perché i cristiani siriani sperano in Putin

«Accogliamo almeno 50 mila rifugiati dalla Siria». È questa la richiesta fatta da 84 vescovi della Chiesa anglicana a David Cameron. La lettera è stata spedita al premier inglese un mese fa, quando questi aveva promesso di accogliere 20 mila rifugiati. Davanti alla mancata risposta di Cameron, i vescovi hanno reso pubblica sabato la loro lettera in protesta, sollevando un polverone. La Bbc ha chiesto al vescovo greco-cattolico di Aleppo Jean-Clément Jeanbart di commentare la proposta. Ecco la sua risposta:

«Capisco che i vescovi inglesi possano aver scritto questa lettera mossi dalla loro carità e dal loro amore, ma se guardano al nostro paese capiranno che noi soffriamo quando il nostro popolo lascia il paese. Quello che io chiedo anche all’Inghilterra è di fare del suo meglio per fermare i fondamentalisti e di smettere di finanziarli. Cercate una soluzione politica, piuttosto, un compromesso. Questo bisogna chiedere a Cameron. Il nostro popolo vivrebbe male nel vostro paese, anche se capisco le buone intenzioni dei vescovi».

Interrogato poi sull’intervento russo deciso da Vladimir Putin, ha dichiarato:

«Quando mi hanno chiesto che cosa pensassero i cristiani dell’intervento russo di Putin, io ho interrogato molti dei miei sacerdoti e dei miei fedeli laici. Loro mi hanno detto di essere felici e di avere speranza che la Russia possa porre fine alla guerra. Sentono che questo massacro potrebbe finire presto, grazie a lui. Cameron dice che Assad non può avere posto in Siria, una volta finita la guerra, e io credo che in un lontano futuro magari qualcun altro potrà essere eletto. Ma temo che adesso, senza Assad, tutto crollerà e dappertutto nel paese succederà qualcosa di terribile. Se la guerra non finirà, la cristianità sarà ridotta a minoranze insignificanti».

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