Papa Francesco, enciclica sulla Fede con Benedetto XVI. «È un documento forte»

Il pontefice annuncia l'uscita di un'enciclica scritta a quattro mani con il papa emerito. E parla anche di matrimonio: «Oggi tanti cattolici convivono: è un problema»

Papa Francesco annuncia l’uscita di un’enciclica scritta a quattro mani con Benedetto XVI. «Adesso deve uscire un’enciclica sulla fede», ha detto il pontefice parlando a braccio ai membri del consiglio ordinario del Sinodo ricevuti stamane in udienza. «L’ha cominciata papa Benedetto, me l’ha consegnata, è un documento forte». «Ho ricevuto questo grande lavoro che ha fatto lui e io l’ho portato avanti».
Papa Francesco ha fatto riferimento all’Enciclica sulla fede che il papa emerito stava scrivendo prima di dimettersi e che poi, in base alle indiscrezioni che erano uscite dal vescovo della Diocesi di Molfetta, papa Francesco avrebbe firmato. «Il grande lavoro lo ha fatto lui», ha aggiunto papa Francesco.«Ho pensato a questo: un’esortazione sull’evangelizzazione. Si può prendere tutto dal Sinodo ma in una cornice più larga. Mi è piaciuta l’idea e andrò su quella strada. Ho scritto qualcosa, ad agosto starò più tranquillo e da casa potrò fare qualcosa ed andare più avanti».

NON E’ ROUTINE. Il pontefice  è poi ritornato sul tema a lui particolarmente caro: “uscire” per annunciare. È più che mai necessario un «rinnovato annuncio del Vangelo per ricondurre ad un incontro con Cristo che trasformi veramente la vita e non sia superficiale, segnato dalla routine». Il Papa ha incoraggiato «l’intera comunità ecclesiale ad essere evangelizzatrice, a non aver paura di “uscire” da se per annunciare, confidando soprattutto nella presenza misericordiosa di Dio che ci guida». In proposito, Francesco ha sottolineato come «le tecniche sono certo importanti, ma neppure le più perfette potrebbero sostituire l’azione discreta ma efficace di colui che è l’agente principale dell’evangelizzazione: lo Spirito Santo». Da qui l’appello a «lasciarsi condurre da Lui, anche se ci porta su strade nuove; occorre lasciarsi trasformare da Lui perché il nostro annuncio avvenga con la parola sempre accompagnata da semplicità di vita, da spirito di preghiera, da carità verso tutti, specialmente i piccoli e i poveri, da umiltà e distacco da sé, da santità di vita. Solo così sarà veramente fecondo».

MATRIMONIO E CONVIVENZA. Il papa ha paralto anche di matrimonio. «Oggi tanti cattolici non si sposano, convivono, il matrimonio è provvisorio: è un problema serio», ha detto. «Nella riunione che avremo in ottobre (con gli otto cardinali “saggi” nominati dal papa, ndr) è stata prevista la domanda: a chi dobbiamo affidare uno studio sulla pastorale famigliare in genere: al sinodo? A un sinodo speciale o ordinario? Diranno loro, ma questo è un problema che in ottobre vedremo».
Tra i suggerimenti «che sono arrivati per il gruppo degli otto cardinali» c’è il tema di trovare «una strada di coordinazione tra la sinodalità e il vescovo di Roma». Francesco ha sottolineato che la “sinodalità” deve trovare una «strada nuova che esprima la sua propria singolarità unita al ministero petrino». Papa Bergoglio ha peraltro spiegato che alcuni sostengono che il Consiglio del sinodo «sia un consiglio permanente fino al prossimo sinodo, che si può convocare e consultare».

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