No al gender a scuola. Vescovi colombiani ringraziano famiglie scese in piazza

Le manifestazioni hanno fermato il progetto governativo di cambiare i libri di testo, introducendo riferimenti all'ideologia dell'indifferentismo sessuale

Con un comunicato i vescovi colombiani hanno espresso soddisfazione per la decisione del governo di ritirare il progetto di revisione dei libri scolastici contenenti riferimenti all’ideologia gender.
Settimana scorsa, il 10 agosto, in diverse città del paese (da Baranquilla a Cartagena, da Medellin a Bogotà) si sono svolte grandi manifestazioni e cortei di dissenso per il progetto governativo e con la richiesta di dimissioni del ministro dell’Istruzione Gina Parody. Parody aveva annunciato un piano anti-discriminazione che prevedeva la distribuzione nelle scuole di manuali di educazione sessuale all’insegna dell’indifferentismo sessuale. In seguito alla discesa in piazza di migliaia di persone, l’esecutivo ha fatto marcia indietro.

CONVIVENZA E EDUCAZIONE. La Chiesa cattolica ha espresso viva soddisfazione per il ripensamento e ringraziato quelle persone che si sono riversate in strada per difendere la libertà di scelta educativa delle famiglie. I vescovi hanno ribadito essere «un valore fondamentale per la sana convivenza il rispetto per ogni essere umano, indipendentemente da razza, sesso, orientamento sessuale, nazione o famiglia di provenienza, lingua, religione ed opinione politica» e, al tempo stesso, ricordato che tale valore deve essere preservato anche nei libri di testo ma «nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni educative e con la partecipazione di presidi, docenti, genitori, studenti e tutto il settore educativo».
Una presa di posizione sul gender molto chiara e netta che arriva solo qualche tempo dopo le parole di papa Francesco durante il viaggia apostolico in Polonia.

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