Nigeria crocifissa. Cosa c’è su Tempi di maggio

Il reportage di Leone Grotti dall’epicentro mondiale della persecuzione anticristiana, i cento anni di Testori, il Pnrr da rivedere e i mercenari della Wagner. Guida ai contenuti del nuovo numero del mensile

La copertina del numero di maggio di Tempi è dedicata alla “Nigeria crocifissa”: Leone Grotti ha fatto un viaggio nell’epicentro mondiale della persecuzione anticristiana (anche grazie al contributo dei nostri lettori al Fondo Più Tempi) e racconta un paese preda di attentati, omicidi, rapimenti e violenze di ogni tipo, ma dove le chiese sono piene e crescono le vocazioni. Un lungo reportage sulla “fabbrica dei martiri” africana con interviste, foto esclusive e racconti inediti. Maggio è anche il mese in cui si celebrano i cento anni dalla nascita di Giovanni Testori: Caterina Giojelli, in dialogo con Alessandro Gnocchi, racconta “il corsaro che celebrava sui giornali la maestà della vita”.

Pnrr, natalità e conservatorismo

Spazio anche a politica e interni, con l’editoriale di Emanuele Boffi sulla fine della fiction “Trattativa Stato-mafia” e la critica ragionata di Alberto Mingardi al culto del Pnrr: ideologico nell’architettura, regressivo nella cultura, sopravvalutato nella portata riformista. Lorenzo Castellani parte invece dalla crisi del terzo polo per analizzare i guai del “leaderismo” che affligge centro, destra e sinistra della politica italiana. Perché quando i capi affondano, nota Castellani, trascinano giù i loro gruppi e partiti. Ancora maternità e lavoro, dopo il convegno di Tempi a Roma con la ministra Eugenia Roccella, con “il caso Illumia”, un esempio concreto di welfare aziendale utile alla natalità. E a proposito di figli, Massimo Camisasca risponde alle lettere dei lettori spiegando che «per decidere di fare un figlio più che posti all’asilo nido servono ragioni e speranza», e Lorenzo Malagola racconta come «il trucco di Bruxelles per rifilarci la Gpa mostra cosa c’è in gioco alle Europee». E mentre Fabio Cavallari ammette, da sinistra, che «il paese è pronto per il presidenzialismo», da destra l’intellettuale Yoram Hazony spiega a Piero Vietti cosa significa «vivere da veri conservatori».

Libri, film e Via della seta su Tempi di maggio

Mentre la guerra in Ucraina continua, e il Gruppo Wagner fa parlare di sé, su Tempi di maggio Rodolfo Casadei racconta chi sono e cosa fanno i soldati mercenari, e perché ogni Stato ne fa uso. Alan Patarga racconta poi come, nel nome della Nuova Via della seta, la Cina offre prestiti ai paesi in via di sviluppo per trasformarli in vassalli di Pechino. Spazio al cinema con una storia giapponese contro la disumanità dell’eutanasia di Stato: ne scrive Pietro Piccinini, è il film Plan 75, in uscita in Italia l’11 maggio. Annalisa Teggi recensisce il libro di Roberto Volpi sui numeri dei Vangeli, Simone Fortunato parla della raccolta di poesie dell’iraniana Forugh Farrokhzad, Fabrice Hadjadj del libro della celebre etologa Jane Goodall sugli scimpanzé.

C’è molto altro sul numero di maggio di Tempi: le rubriche di Giancarlo Cesana, Renato Farina, Marco Invernizzi, Berlicche, Pier Paolo Bellini e Marina Corradi; le lettere al direttore e l’introduzione che Maurizio Tortorella ha scritto al libro di Francesco Bigazzi Attentato a papa Wojtyla.

In attesa che il mensile di maggio 2023 arrivi nelle loro case, tutti gli abbonati possono già sfogliare Tempi in formato digitale nell’area riservata del sito.

I lettori non ancora abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito (a proposito: scopri perché abbonarsi conviene).

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