Nembrini: «Non bisogna difendere la Commedia, ma un principio di sanità culturale»

Intervista a Franco Nembrini in merito alla proposta dell'Onu di abolire lo studio del poema nelle scuole: «Il problema non è parteggiare per Dante. La cosa francamente orrenda è la negazione della storia stessa». Questo è solo un sintomo della stanchezza europea, un continente che «vuole tagliare le proprie radici. Vuole suicidarsi».

Dante a scuola. Tempi.it parla con Franco Nembrini della richiesta di Gherush92 di eliminare lo studio di Dante dai programmi ministeriali. Nembrini è un grande appassionato di Dante, su cui ha scritto anche diversi libri, pensati per studenti, insegnanti e ammiratori dell’Alighieri. «Chi ha fatto quella proposta è chiuso e va accusato di reazionismo e di totalitarismo. Quella di Dante non è una visione ideologica, tanti pagani sono nel Paradiso e nel Purgatorio. L’accusa dei contenuti, in questo caso, è fuori luogo».

Professor Nembrini, anche lei difende Dante?
Il problema non è difendere Dante. La cosa francamente orrenda è la negazione della storia stessa. Sarebbe come non studiare gli aztechi perché facevano i sacrifici umani, o il nazismo perché ha ucciso gli ebrei. È tutto da discutere se quello che dice Valentina Sereni sia vero, ma anche lo fosse, studiarlo resta un dovere per capire come la pensavano gli uomini di quel tempo. E soprattutto come la pensava Dante, che, volenti o nolenti, ha fondato la letteratura italiana. Non bisogna difendere la Commedia, ma un principio di sanità culturale.

La Commedia è veramente islamofoba e antisemita?
Sono giudizi che nascono dall’estrapolazione di un particolare. Ma così a Dante si può far dire qualunque cosa. In ogni caso, se certe posizione della cultura medioevale vogliono essere contestate, vanno conosciute. E, soprattutto, una buona interpretazione parte dal periodo storico in cui sono state dette, dalla loro storia. Sarebbe come dire: bruciamo i libri di Oriani Fallaci perché ha scritto La rabbia e l’orgoglio contro l’islam. Non si può dimenticare che questo libro è stato scritto sei giorni dopo l’11 settembre. Sarebbe tradire il pensiero della Fallaci.

La scuola si sta allontanando dalla Commedia?
Sì. Ma è l’Europa che vuole tagliare le sue radici. Vuole suicidarsi. Se è così, è perché il Vecchio Continente ha già deciso che Dante non le interessa. Negli ultimi tempi, faccio delle letture di Dante a Milano. È un successo incredibile. Quando si chiede ai giovani di paragonarsi con un testo letterario, si scoprono interessati. Dante fa breccia. Chi dice il contrario, o è in malafede o è ignorante.
twitter: @DanieleCiacci

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