Manovra, passa la fiducia con 495 sì. «Ora la crescita. Monti, siete deboli»

La Camera vota la fiducia e approva la manovra con 495 sì e 88 no. Voto finale stasera alla Camera. Di Pietro (Idv): «Siete deboli». Galletti (Udc): «Scommettiamo sul futuro del paese». Franceschini (Pd): «Abbiamo fatto il possibile». Cicchitto (Pdl): «Lavorato per le famiglie»

I parlamentari hanno votato la fiducia e approvato la manovra con 495 sì e 88 no. «Siete deboli e arrendevoli, signor presidente, con questa manovra avete solo messo tasse su tasse e non avete fatto nulla per il contenimento delle spese». Così Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, ha giustificato il fatto che il suo partito non avrebbe votato la fiducia alla manovra. «Questa manovra è iniqua e ingiusta, voi siete nati governo tecnico ma siete subito diventati governo politico, con tutti i suoi compromessi. Avete rinunciato ai vostri principi» aggiunge, riferendosi alle mancate liberalizzazioni. Ora la manovra attende il voto finale di stasera prima di passare al Senato.

Per il Partito democratico, questa manovra «fa tanto ma non è sufficiente». Dario Franceschini parla per i suoi e dichiara che  «il Pd ha scelto la strada difficile del confronto per migliorare la manovra e sostenere le fasce più deboli. Ci siamo riusciti solo in parte ma andiamo avanti». Galletti (Udc) rivendica che «chi vota la manovra scommette sul futuro del paese e si assume la responsabilità di scelte difficili ma necessarie» Ricorda poi che «ora chi ha più figli paga meno tasse, da dieci anni per la prima volta viene inserito il quoziente familiare. Questo cambiamento familiare segnerà da oggi in poi tutti i provvedimenti fiscali».

La Lega Nord con Munerato, vestita da operaio, «lavoro che facevo fino a due giorni prima di arrivare qui», ha regalato uno show annunciando che non avrebbero votato la fiducia e che «noi della Lega lavoriamo anche 14 ore al giorno, che però non sono paragonabili alle 8 ore di lavoro in fabbrica. Voi siete tecnici, bravi a scrivere le riforme in cattedra, ma è più difficile farlo andando in mezzo alla gente, come facciamo noi. La manovra è ingiusta perché non crea posti di lavoro».

Infine è toccatto al Pdl con Cicchitto annunciare il voto di fiducia alla manovra, rivendicare l’inserimento di un emendamento che prevede lo sconto sull’Imu in base al numero di figli presenti in famiglia e ammonire il governo Monti sull’importanza dell’Europa: «Presidente Monti, occorre che ci sia consapevolezza da parte vostra che l’Europa è un gravissimo problema. Ieri Amato ha parlato di Europa-Frankenstein, riferendosi ai tedeschi, lo stesso fa Prodi. Questo è un problema di fondo: se il governo, in un rapporto positivo con i partiti e non in un rapporto strafottente, non affronta questo nodo, rischiamo, se non affrontiamo la Bce e modifica dell’Ue, di dovere fare altre manovre. Noi votiamo questo decreto ma diciamo che occorre una seconda fase funzionale alla crescita perché altrimenti le contestazioni rischiano di mordere il vivo della società italiana».

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