Libero da Boko Haram dopo sette mesi: «Volevano convertirmi all’islam»

Il pastore protestante nigeriano Moses Oyeleke è sfuggito ai suoi rapitori: «Venivano spesso a predicare l'islam ma io li ho sempre ascoltati senza litigare»

Moses Oyeleke è finalmente stato liberato dalle mani di Boko Haram, che l’avevano rapito a marzo nello Stato di Borno. Il pastore protestante della Winners’ Chapel ha riguadagnato la libertà grazie all’intervento del governo e di due Ong. «Stavo andando a Chibok quando mi hanno prelevato e mi hanno portato prima a Yale e poi nella foresta Sambisa».

«SONO TORNATO ALLA LUCE DALL’OSCURITÀ»

Oyeleke si è detto «molto felice della liberazione perché sono finalmente uscito alla luce da un luogo di oscurità. Ho rivisto la mia famiglia, amici, fratelli, ecco perché il mio cuore è pieno di gioia», riporta le sue parole Sahara Reporters.

Il pastore protestante ha anche parlato del ripetuto tentativo dei terroristi islamici di convertirlo all’islam: «Sono riuscito a rimanere pacificamente con loro per sette mesi. Più volte hanno cercato di convertirmi all’islam, i loro predicatori venivano spesso a fare proselitismo ma se sei saggio, puoi rapportarti con la gente senza arrivare a discutere».

NON SI SA ANCORA NULLA DI LEAH SHARIBU

Ha aggiunto Oyeleke: «Quando venivano a predicare, facevo attenzione a tutto ciò che dicevano e ogni volta che mi facevano domande su cose che sapevo avrebbero creato problemi, dicevo che non sapevo rispondere e così evitavo di offenderli».

Il pastore ha anche parlato delle molte ragazzine nelle mani di Boko Haram. Tra queste c’è anche Leah Sharibu, l’unico ostaggio del rapimento di massa di Dapchi del febbraio 2018 ancora nelle mani dei terroristi perché si è rifiutata di convertirsi all’islam.

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