L’Europa salva l’Italia ma servono riforme: se non ora quando?

Le Borse europee crollano, trascinate dall'andamento negativo di Wall Street. Lo spread tra Btp e bund tedeschi però migliora grazie alla Bce e scende a 302 punti base. L'Europa ha aiutato l'Italia, ora però l'Italia deve aiutarsi facendo le riforme che ha promesso. Domani l'incontro tra governo e parti sociali, giovedì l'audizione di Tremonti. Forse un Cdm a Ferragosto

Il declassamento del debito pubblico americano deciso da Standard & Poor’s ha fatto crollare ieri Wall Street, che si è trascinata tutte le Borse europee con Milano, tra le migliori, che perde il 2,35%. Se vanno male i mercati, migliora lo spread tra i Btp e i bund tedeschi grazie all’intervento della Banca centrale europea che ha acquistato titoli di Stato italiani: se venerdì lo spread era a quota 416, ieri è sceso fino a 302 e il tasso di interesse sul debito si è attestato al 5%.



L’Europa, però, dopo aver aiutato l’Italia chiede che il governo agisca e faccia le riforme promesse: anticipare il pareggio del bilancio dal 2014 al 2013, inserire l’obbligo del pareggio di bilancio in Costituzione, favorire liberalizzazioni e privatizzazioni e riformare il mercato del lavoro. “Bene ha fatto l’Italia ad annunciare l’anticipo della manovra di bilancio e il lancio di riforme strutturali. E bene ha fatto anche l’Europa a decidere un rafforzamento del disegno europeo all’ultimo vertice Ue di luglio. Ma si tratta di nuovo di soli annunci (…). L’unica ad agire concretamente è stata la Banca centrale europea, espandendo il suo programma di acquisto di obbligazioni all’Italia e alla Spagna” (Sole 24 ore, p. 1).



”Ora tocca, con urgenza, anche agli altri dare concretezza ai propri impegni, e far sì che il contributo della Bce non sia reso vano da un diffuso ‘scetticismo degli annunci’. (…) Il mezzo per intervenire subito, già da oggi, esiste: lo strumento del decreto legge, usato sovente nel passato per motivi molto meno pressanti di quelli attuali. Si convochi con urgenza un Consiglio dei ministri che vari con effetto immediato le misure d’anticipo della manovra e alcune riforme chiave per la crescita” (Sole 24 Ore, p. 6).



”Per i contenuti, come ritualmente invocato ma raramente applicato, il binomio inscindibile è quello del rigore e della crescita. Sul rigore, l’azione va concentrata sulla spesa, (…) e rimane da agire anche sul fronte della previdenza. (…) Si agisca invece subito sull’agenda per la crescita, nota da anni. (…) In sostanza, si agisca subito: ogni giorno guadagnato attenua il rischio, ogni giorno perso lo aumenta. Non si sa quando sarà troppo tardi, ma è un esperimento che è meglio non tentare. Tanto più che quello che deve fare l’Italia è utile e necessario a prescindere dalla crisi: è un’agenda di rigore e crescita nell’interesse intrinseco del paese. Se non ora, quando?” (Sole 24 Ore, p. 6).

Domani si terrà un incontro tra le parti sociali e il governo, giovedì il ministro dell’Economia Giulio Tremonti terrà un’audizione davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato. Un Consiglio dei ministri si potrebbe tenere il 15 agosto.

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