La Chiesa e le accuse (false) del mondo

La Chiesa rischia di diventare dipendente da chiunque lanci accuse infamanti a qualcuno dei suoi membri? I casi Pell, Barbarin, Aupetit

Vorrei ringraziare la redazione di Tempi e il suo direttore per il Blog Memoria Popolare perché ritengo molto utile non dimenticare e far conoscere alle nuove generazioni l’enorme lavoro di analisi e di giudizi, spesso profetici, che la presenza cattolica è stata capace di elaborare negli ultimi decenni del secolo scorso, nell’umile tentativo di segnare una strada per costruire una società più vera, nel pieno rispetto della libertà e della dignità di ogni uomo, come ci insegna la dottrina sociale cristiana. Continuate quindi coraggiosamente a pubblicare questo blog! Un abbraccio a tutti voi.

Francesco Bonalfra

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Il bravo Leone Grotti ci ha raccontato, su tempi.it, una sorta di “strage degli innocenti”. Ci ha raccontato che tre grandi personaggi della Chiesa cattolica, dopo essere stati indotti, anche se con modalità diverse essendo formalmente diversi i tre casi, ad abbandonare i loro prestigiosi e onerosi incarichi a causa di accuse assurde, sono poi stati tutti e tre dichiarati ufficialmente innocenti da tribunali del mondo civile. È successo al card. Philippe Barbarin, già vescovo dell’importante sede di Lione, accusato di avere “coperto” abusi sessuali per poi essere stato assolto dalla corte di appello di Lione. È successo al card. George Pell, già prefetto della Segreteria per l’economia del Vaticano, assolto dai giudici australiani da una infamante accusa di atti di pedofilia, che, fin dall’inizio, appariva, al semplice buon senso, impossibile ad essere accaduto. È successo a mons. Michel Aupetit, già prestigioso e autorevole arcivescovo di Parigi, assolto dall’inconcepibile accusa di avere avuto rapporti sentimentali con una donna “fragile”. Il suo “caso” era stato aperto dal settimanale francese Le Point, che, nel 2021, denunciò il fatto che sarebbe avvenuto nel 2012: tutto falso e, quindi, anche Aupetit è stato assolto. Quindi ci troviamo di fronte a tre innocenti, i quali, in totale dispregio del principio della presunzione di innocenza, hanno dovuto, più o meno volontariamente, allontanarsi dai loro impegni così importanti. Molto probabilmente chi avanzò le false accuse infamanti lo ha fatto non per amore di giustizia, ma solo perché si trattava di tre personaggi “scomodi” per vari motivi. Comunque, chi sollevò i “casi” ha raggiunto lo scopo di togliere di mezzo queste eminenti autorità dal loro compito. Vergognoso!

Constatato questo vero e proprio scandalo, io, però, vorrei fare a me stesso e fare a tutti alcune domande: ma la Chiesa, allora, rischia di diventare dipendente da chiunque lanci accuse infamanti a qualcuno dei suoi membri? La Chiesa diventa schiava delle cattiverie del mondo? D’ora in poi, qualunque personaggio importante della Chiesa potrebbe essere allontanato o dimissionato solo sulla base di una qualsiasi accusa infondata, ma avanzata in pubblico? Tutti i nostri vescovi vivrebbero, in questo caso, nel pericolo di essere allontanati dai loro incarichi per il solo fatto che un “Espresso” qualsiasi lanci una qualche accusa? E perché chi risulta innocente non viene poi riabilitato? Perché la voce preziosa e innocente dell’arcivescovo emerito di Parigi deve tacere? La Chiesa sta rinunciando ad ogni difesa di fronte al “mondo” che l’attacca?

Per il bene che voglio a Santa Madre Chiesa, mi piacerebbe avere qualche risposta e qualche assicurazione. E intanto andiamo avanti, visto che il Signore ci ha promesso che “le tenebre non prevarranno”.

Peppino Zola

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