Inginocchiarsi è un bel gesto. Il problema è: davanti a chi?

Un uomo, un atleta, con un ginocchio a terra è spettacolo per gli occhi, ma resta la domanda. Davanti a chi lo si fa?

Mio caro Malacoda, ha ragione Giuliano Ferrara, che nel Foglio di mercoledì 23 giugno scrive: «Mettere il ginocchio a terra non è corretto, è bello. È un bel gesto. Il “bel gesto” nel gergo ordinario e smagato dell’immoralismo spicciolo è considerato esibizionismo, ostentazione insincera. Ha ragione in questo Mattia Feltri, firmare appelli a ripetizione, ritrovarsi nella comunità benpensante e classificarsi tra gli intellettuali pubblici a prezzo modesto è un monotono e prolisso gesticolare morale. Ma un atleta che mette il ginocchio a terra in uno stadio è altra cosa. Allude alla posa nel senso della statuaria, ha un significato filosofico greco, è il famoso bello e buono che non ha a che vedere con lo sbandieramento della virtù o con la cupa grandezza del famoso pugno nella mano guantata di nero di Città del Messico, nel segno del Black Power».

Come dargli torto? Un uomo, un atleta, con un ginocchio a terra è spettacolo per gli occhi. Per chi poi...

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