«George Pell è innocente come il cardinale Van Thuan. Preghiamo per lui»

Un gruppo di cattolici si è riunito la sera del 24 dicembre davanti al carcere di Melbourne per cantare inni di Natale per Pell

Un gruppo di cattolici si è riunito alle otto di sera del 24 dicembre fuori dal carcere di Melbourne, dove da quasi un anno è rinchiuso il cardinale australiano George Pell, per cantare inni natalizi e pregare per lui. «Volevamo solo che il cardinale sapesse che è amato e ricordato a Natale», ha dichiarato uno dei partecipanti alla Catholic News Agency, John McCauley.

PELL COME VAN THUAN

Pell, 78 anni, condannato per abusi sessuali in primo e secondo grado a sei anni di carcere, è ricorso in ultimo grado all’Alta corte di Canberra, che ha accettato nonostante l’opposizione della Procura di ascoltare il caso l’anno prossimo. In favore del cardinale e delle ragioni della difesa ha sicuramente giocato la lunga opinione dissenziente scritta da uno dei tre magistrati del processo d’appello, Mark Weinberg. Secondo il giudice, il verdetto non soddisfa il principio in base al quale una persona può essere condannata solo se le prove ne dimostrano la colpevolezza «oltre ogni ragionevole dubbio».

Alla vigilia di Natale, dopo gli inni natalizi il gruppo dei giovani cattolici vietnamiti di Melbourne ha condotto una processione lungo tutto il perimetro esterno del carcere recitando il rosario per Pell, «per la sua rapida liberazione», per lo staff della prigione, per i carcerati e per le vittime di abusi sessuali.

I giovani vietnamiti hanno dichiarato di vedere in Pell un nuovo Francesco Saverio Nguyen Van Thuan, detenuto in carcere dal regime comunista vietnamita dal 1975 al 1988 per 13 anni, nove dei quali in isolamento. Anche Pell si trova in isolamento ma a differenza di Van Thuan, non può recitare la Messa né leggere il breviario.

«È IMPOSSIBILE CHE PELL SIA COLPEVOLE»

Il processo al cardinale George Pell è pieno di falle e punti oscuri, e sempre più giuristi e giornalisti prendono apertamente le difese dell’ex tesoriere del Vaticano. Tra questi, il più famoso e influente in Australia è sicuramente Andrew Bolt, agnostico, autore del blog politico più letto di tutto il paese, editorialista di alcuni dei principali quotidiani e volto televisivo di Sky, dove conduce dal 2016 il programma The Bolt Report. «Pell è un capro espiatorio. Sta pagando sulla sua pelle l’odio sempre più diffuso in questo paese verso il cristianesimo e i conservatori in generale. È incredibile che questo processo sia arrivato all’Alta corte perché non è solo improbabile che il cardinale abbia commesso gli abusi dei quali viene accusato, è letteralmente impossibile», ha dichiarato Bolt a Tempi nell’intervista che uscirà sul prossimo numero di gennaio di Tempi e nella quale spiega perché Pell non può che essere innocente e perché i giudici non vogliono riconoscere la verità.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Exit mobile version