Al “maestro” Franco Nembrini il 40° Premio Cultura cattolica

Il prestigioso riconoscimento assegnato all'insegnante e scrittore. Che ha fatto della sua professione un metodo per rendere ragione di ciò che sostiene la sua vita

Franco Nembrini

A Franco Nembrini è stato assegnato il 40° premio Cultura cattolica, il prestigioso riconoscimento della Scuola di Cultura Cattolica di Bassano del Grappa. Premio meritato per il ruolo di educatore a tutto campo che Nembrini incarna: insegnante, scrittore e “divulgatore”, come si dice in questi casi. Divulgatore di cosa? Di un senso della vita cristiano.

I lettori di Tempi conoscono bene Nembrini. Classe 1955, ha dato vita alla scuola “La Traccia” a Calcinate (Bg), è stato presidente della Foe (Federazione Opere Educative), ha collaborato con la Cei, il Vaticano e il ministero dell’Istruzione.

Tv, mostre, libri

Ormai da diversi anni è diventato un personaggio pubblico di una certa notorietà, che ha conquistato non partecipando a verbosi talk-show in qualità di “tuttologo”, ma a migliaia di incontri (in tutto il mondo: dall’Italia all’America Latina, all’Est Europa) con studenti, insegnanti, genitori e in cui ha portato la sua esperienza di educatore e di appassionato di letteratura.

È da questa passione e amore che sono nati fortunati convegni su Dante, Manzoni, Collodi, Milosz che poi sono diventati trasmissioni tv (“Nel mezzo del cammin” su Tv2000), mostre (si pensi a quella del Meeting con le illustrazioni di Gabriele Dell’Otto), libri.

L’educazione è una vocazione

Dice Francesca Meneghetti, presidente della Scuola di Cultura cattolica: «Poter dare il Premio a Franco Nembrini è per noi anzitutto una gioia, perché conferiamo il Premio a un amico che conosciamo da tempo. Inoltre, sarà l’occasione per riflettere sull’educazione, un tema che stava a cuore e che accomunava i nostri rispettivi maestri, don Luigi Giussani e don Didimo Mantiero».

Ecco, la parola chiave: educazione. Nembrini non è solo un insegnante. Come Giussani e Mantiero, è un “maestro” perché ha sempre inteso l’educazione come un impegno senza orari, che non termina al suono della campanella, ma che coinvolge tutta la vita. Detto con un termine più significativo: è una vocazione, cioè un modo per rendere ragione a sé e agli altri della ragione per cui si vive.

La cerimonia di premiazione si terrà nella serata di venerdì 4 novembre 2022.

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