Francia. La famiglia è “arcobaleno” secondo Macron

Nel suo ultimo discorso, il candidato alle presidenziali afferma: «Due uomini con figli hanno il diritto di essere una famiglia, due donne pure. C'è tanto amore»

Se ci fossero ancora dubbi sul fatto che dal punto di vista sociale, etico e culturale Emmanuel Macron non sarà altro che un degno successore di François Hollande, l’ultimo discorso tenuto dal probabile vincitore delle presidenziali li ha spazzati via con forza. Domenica in Francia si svolgerà tra Marine Le Pen e Macron il secondo turno delle elezioni, che hanno visto al primo turno l’eliminazione dei candidati dei maggiori partiti francesi (il repubblicano François Fillon e il socialista Benoit Hamon).

«TANTO TANTO AMORE». L’astro nascente della gauche, che si è candidato da indipendente senza l’appoggio dei socialisti, ha già chiaramente detto che la sua «priorità sarà condurre una lotta implacabile contro gli anti-LGBTI in tutti i campi». Parlando ieri a Parigi ha aggiunto qual è la sua concezione di famiglia: «In Francia ci sono tantissime famiglie: ci sono coppie dello stesso sesso e coppie di sesso differente. Ci sono diversi tipi di filiazione, ma soprattutto c’è tanto tanto amore».

DIVERSI TIPI DI FAMIGLIE. Parlando dei risultati raggiunti da Hollande durante il suo quinquennato in questo campo (matrimonio gay, adozione gay, facilitazione dell’utero in affitto, diffusione a scuola dell’ideologia di genere), ha chiarito che «difenderò ciò che è stato fatto». Poi ha aggiunto: «Due uomini che si amano e hanno figli, sono anch’essi una famiglia; due donne che si amano e hanno figli, sono anch’esse una famiglia. Riconoscere a loro questo diritto non toglie nulla a quelli e a quelle che non amano questa idea. Significa solo riconoscere infine il loro diritto».

UTERO IN AFFITTO. Macron ha ribadito di essere personalmente contrario all’utero in affitto, ma anche aggiunto che favorirà il riconoscimento in Francia dei bambini nati con la maternità surrogata all’estero. I francesi di conseguenza potranno ricorrere alla pratica all’estero già sapendo che Parigi, pur considerandola illegale, chiuderà un occhio. Una legalizzazione mascherata che stona con la sbandierata volontà di «difendere la dignità della persona umana e i diritti delle donne».

@LeoneGrotti

Foto Ansa

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