Evviva, avremo una sede Aisla a Sassari

Cari amici, vi voglio parlare di un progetto che inseguivo da anni e al quale ho “lavorato” da settembre a oggi. Il mio progetto? Aprire una sede Aisla a Sassari perché la sede di Cagliari, non riuscendo a seguire i troppi malati di Sla della Sardegna (territorio vasto e mal collegato dal punto di vista dei trasporti), aveva, a mio avviso, bisogno di aiuto. Ho interpellato vari malati, che mi hanno dato carta bianca e mi hanno detto che sarebbe stato meraviglioso avere una sede a Sassari che li avrebbe tutelati. Ho detto a Michela (il mio fidato colonnello) che avevo un progetto che sognavo da tempo e di lasciarmi fare. Lei mi ha detto che sarebbe stata al mio fianco come sempre.

Ho esposto il mio progetto alla mia amica Alessandra e a babbo (Dott. Vidili) che si sono dimostrati entusiasti. Posso farvi una confidenza? Ale si è anche commossa quando gliel’ho chiesto e sapete perché? Lei è sempre stata vicina ai malati di Sla e io, quando lei era presidente della Provincia di Sassari, le avevo chiesto più di una volta aiuto per problemi che stavano affrontando i malati del sassarese. Anche in quella occasione gli altri malati mi avevano delegato per le varie battaglie e io avevo scritto a mezzo mondo. Ale e l’assessore de Francisci erano venute in nostro aiuto. Da lì è iniziata la mia amicizia con Ale, persona con un grandissimo cuore, generosa, decisa e determinata. Una volta che Alessandra e babbo mi hanno assicurato che sarebbero stati della squadra ho organizzato il mio piano d’azione e poi ho deciso che ne avrei parlato con il mio amico Massimo Mauro (presidente nazionale Aisla). E così gli ho esposto il mio progetto.

Devo dire che non ho aspettato molto per la sua risposta; temevo in un suo rifiuto perché il mio progetto richiedeva molto impegno e molto lavoro da fare. Sapevo che ci sarebbe stato molto da fare ma avevo scelto due persone di mia fiducia e che non si spaventano per il lavoro ma soprattutto persone che non si risparmiano per il bene dei malati.

Nella mail che avevo mandato a Massimo gli avevo fatto anche i nomi dei miei fidati “guerrieri” dicendo che erano persone a me vicine di grande serietà e moralità.

Il giorno dopo stentavo a credere ai miei occhi quando ho visto la mail di Massimo… Confesso che avevo paura ad aprirla, credendo che Massimo mi dicesse che ero completamente matta.

Gli ho raccontato tutto, il senso di abbandono provato dai malati di sla del sassarese, il fatto che non si sentissero tutelati e che molti chiedevano a me di intervenire presso le istituzioni per risolvere vari problemi. Lo stesso facevano con Michela e tante volte le avevo detto che Sassari e zone limitrofe avevano bisogno di una sede Aisla in zona.

Quando ho avuto il coraggio di aprire la mail di Massimo, ho letto con piacere che era d’accordo col mio progetto e che avrebbe comunicato l’apertura della nuova sede Aisla di Sassari, al presidente di Aisla Sardegna.

Non volevo assolutamente una divisione con Cagliari, ma volevo solo dare il mio contributo e prospettavo un arricchimento per Aisla Sardegna che, all’inizio, molti non hanno capito: le novità fanno sempre paura!

Io ho sempre pensato ai malati… non ad altro. Non miro a poltrone cari amici… ho una carrozzina che mi ha “imposto” la Sla e, devo dire, è abbastanza comoda.

Che me ne faccio di una poltrona? Essendo malata da ben 19 anni, so di cosa hanno bisogno i malati e capivo quello che mi chiedevano…

Non è stato semplice ma alla fine i malati sono stati premiati e il nostro presidente nazionale e mio amico Massimo Mauro al convegno che si è svolto a Enna il 28 aprile, ha decretato la nascita di Aisla Sassari e Aisla Nuoro… Assieme a me si era unita anche la mia amica Rosa per ottenere la sede anche a Nuoro.

Adesso io, Alessandra, Michela e Dott. Vidili (babbo) “lavoreremo” più alacremente con l’aiuto di tutti per dare ai malati il nostro grande sostegno.

Il nostro presidente regionale ha capito che la sede di Sassari vuole solo aiutare e collaborare con Cagliari per dare risposte e aiutare i malati. Ha capito che non volevo la separazione e insieme ai “miei guerrieri” stiamo facendo un buon lavoro per difendere i diritti dei malati.

Adesso Aisla è presente anche nella nostra zona e faremo di tutto perché i malati non si sentano abbandonati.

Tutto questo mi è costato una fatica e uno stress incredibili, ma sono felice che la mia fatica servirà ai malati.

Per tutto questo, ringrazio: Michela, Alessandra, babbo, Marco, Rosa e tutti i malati e familiari che mi hanno sostenuto e quelli che hanno permesso che il mio sogno si avverasse.

Ringrazio in particolare Gianmario che mi è sempre stato vicino e mi ha incoraggiato coi suoi preziosi consigli.

Infine il mio ringraziamento va alle persone che hanno fatto sì che tutto questo prendesse vita e che hanno creduto in me… i miei cari amici Massimo Mauro e Stefano Sardara!

GRAZIE DI CUORE A TUTTI….

bacioni Susanna

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