L’Europa compatta pronta a colpire l’Italia “ribelle” esiste solo sui giornali

Le difficoltà e le contorsioni dei leader del Vecchio Continente che i nostri media hanno arruolato (a torto) nel fronte isterico antimeloniano. Rassegna ragionata dal web

Su Dagospia si riprende un articolo di Claudio Tito per La Repubblica dove si scrive: «L’estremo tentativo di evitare scontri sulla riforma. Che non convengono in primo luogo al governo Meloni. La Commissione Ue ritarderà le raccomandazioni economiche della prossima primavera. Le presenterà a giugno. Dopo le elezioni europee. Non si tratta di un passaggio ininfluente per il nostro paese. Le “raccomandazioni”, infatti, sono le indicazioni su ciò che va cambiato».

Il fronte isterico antimeloniano descrive una Giorgia Meloni completamente isolata che non sa più a che santo votarsi per evitare prossime tremende decisioni antitaliane dell’Unione Europea. Ma le cose vanno veramente così? Descrivere un Vecchio Continente forte e compatto, pronto a colpire la “ribelle” Roma è semplicemente ridicolo.

Il povero Olaf Scholz è diviso tra il suo ministro delle Finanze Christian Lidner, che cerca con scelte anti Sud Europa di salvare il suo partito liberale dalla scomparsa politica, ...

Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.

Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:

Exit mobile version