Ecco cosa succede quando i politici fanno i preti e i preti fanno i politici

Il segretario cattolico della Cdu in Germania ha invocato i «preti donna» mentre il cardinale Marx si è lamentato per la presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici.

Annegret Kramp-Karrenbauer, nuovo segretario della Cdu, applaude Angela Merkel, della quale ha preso il posto alla guida del partito più votato in Germania.

Quando i politici fanno i teologi e i preti fanno i politici, pasticci e guai sono sempre dietro l’angolo. La Germania è un perfetto caso di scuola dopo le dichiarazioni rilasciate dal nuovo segretario dell’Unione cristiano-democratica, Annegret Kramp-Karrenbauer, e dal cardinale Reinhard Marx.
«SACERDOZIO FEMMINILE». La donna che è succeduta ad Angela Merkel alla guida della Cdu, il principale partito tedesco, è cattolica, ma invece di occuparsi della difficile convivenza al governo con i socialdemocratici, ha pensato bene di dare lezioni di progressismo alla Chiesa. Così, in un’intervista a Christ & Welt, supplemento di Die Zeit, ha dichiarato a proposito del sacerdozio femminile: «Spero che presto le donne possano diventare sacerdoti», ha detto. «Che cos’è che non hanno le donne, a parte il fatto che sono donne? Che cosa manca loro per cui non possono essere consacrate, né accedere al diaconato? A parte il fatto che sono donne, nessuno ha saputo rispondermi in modo positivo».
RIPASSO DI CATECHISMO. Ha poi aggiunto: «So che si tratterebbe di un’enorme rottura della Tradizione, ma tante regole della Chiesa si sono evolute nel corso dei secoli e sono state decise dalle istituzioni, non da Gesù». Snobbando così la Tradizione, e relegandola ad accidente nella vita della Chiesa, Kramp-Karrenbauer dimostra di aver bisogno di un piccolo ripassino di catechismo («Tradizione e Sacra Scrittura formano in certo qual modo una cosa sola e tendono allo stesso fine»). Ma in fondo se continuasse a fare semplicemente il suo lavoro, la politica, senza cercare di rubare il mestiere ai teologi, la sua ignoranza non causerebbe danno alcuno in ogni caso.

NO AI CROCIFISSI. Lo stesso si può dire per i sacerdoti, soprattutto quando vestono abiti color porpora. Hanno fatto scandalo in Germania (e non solo) le parole del cardinale Marx, che si è opposto alla decisione della Baviera di esporre negli edifici governativi il crocifisso. Il presidente del Land, Markus Söder, ha spiegato che affiggere sui muri il crocifisso non ha solo un significato religioso, ma anche identitario. La Baviera infatti, che ha dato i natali a un certo Benedetto XVI, è da sempre una terra profondamente e orgogliosamente cristiana. E non prova alcuna vergogna nel farlo vedere a tutti.
RIPASSO DI LAICITÀ. Il cardinale Marx però si è opposto e parlando alla Süddeutsche Zeitung ha dichiarato che una simile decisione potrebbe creare «divisione, agitazione e conflitto». La Conferenza episcopale tedesca, guidata proprio dal porporato, ha ricordato sul suo sito che lo Stato è neutrale e laico, facendo una surreale lezioncina al presidente Söder. Ma è il cardinale che avrebbe bisogno di un ripasso giuridico, dal momento che la laicità non consiste affatto nella negazione della religione. O forse, visto che proprio pochi giorni fa ricorreva il 200mo anniversario della nascita del filosofo e suo omonimo Karl, il cardinale ha ecceduto con letture di altro genere. Quando si dice “Nomen omen”.

@LeoneGrotti


Foto Ansa

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