«Dopo il terremoto, la mia galleria riapre grazie alla Provvidenza»

Storia di Graziano Maccaferri, proprietario di una galleria d'arte nella Bassa Modenese. Nel terremoto, tante opere in ceramica che ospitava sono finite in pezzi. «Le aziende mi comprano i cocci a prezzo intero».

«Casa mia è crollata. Il secondo piano è inagibile. Quindi, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti nella galleria d’arte di nostra proprietà, che è antisismica». Graziano Maccaferri è un uomo della Bassa Modenese che nel terremoto ha perso casa e parte delle opere esposte. Eppure, non si è arreso. «La Provvidenza opera» dichiara a tempi.it. E racconta la sua storia.

Ha una galleria d’arte?
Sì. Si chiama “Galleria 132”. È un’attività a conduzione familiare: restauriamo ceramiche, chiese e cappelle. Delle nostre non ne è caduta nessuna. A San Felice sul Panaro, l’unica rimasta in piedi è quella dove abbiamo lavorato, che ospitava un’opera della nostra collezione. Mentre i lavori che ancora sostavano in galleria si sono rotti tutti. L’unica ceramica che si è salvata raffigura la Madonna.

E adesso?
Siamo pieni di opere da buttare. Noi abbiamo l’esclusiva su Gino Covili, uno dei più grandi artisti naif italiani, morto cinque anni fa, ma per il resto la nostra attività serve a lanciare giovani. Lavorare con i ragazzi è bellissimo. Abbiamo bisogno di nomi importanti – come quello di Gino Covili – per sostenerci, ma siamo soliti ospitare per stage alcuni studenti degli istituti d’arte, tra cui l’Accademia di Brera. I giovani ti danno una carica, anche quando viene giù tutto.

Ora come si riparte?
Come segno dell’evento tragico, alcune aziende e industrie ci comprano i cocci delle opere. Se ne sono rotte sei di ceramica, più due di un altro artista. Tre aziende hanno chiesto di poterle comprare a prezzo “di listino”, come se fossero intatte. Ho messo in piedi un’equipe di artisti che lavorano in resina, perché si vedessero tutte le crepe. Ne uscirà fuori un lavoro interessante. Con i cocci restanti, vogliono costruire a Mirandola un totem celebrativo. Cercheremo di farne uno scoppiato con componenti trasparenti. Sarà bellissimo, ne sono sicuro.

@danieleciacci

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