Rotonda intitolata a don Giussani: Rimini congela la proposta a causa dell’inchiesta sul Meeting. «Cose da pazzi»

La commissione del Comune aveva prima dato il via libera, ma il sindaco ha bloccato tutto. «Siamo esterrefatti, le due vicende non c'entrano assolutamente niente l'una con l'altra»

Rimini rifiuta don Giussani. Nonostante sia stata approvata dalla Commissione toponomastica del Comune, è ancora in fase di stallo la richiesta di intitolare a Luigi Giussani, fondatore di Comunione e liberazione, la rotatoria davanti al Palas per ragioni legate all’inchiesta sul Meeting di Rimini per l’amicizia tra i popoli condotta dalla finanza locale.

«COSE DA PAZZI». La proposta di intitolazione era stata portata avanti da cinque ex sindaci tutti di sinistra (Zaffagnini, Conti, Moretti, Chicchi e Ravaioli) e da un consigliere comunale del Pdl, Nicola Marcello. Secondo la ricostruzione fatta da tempi.it, la Prima Commissione consiliare del Comune aveva dato parere favorevole a maggioranza nel novembre dell’anno scorso, ma poi il sindaco del Pd ha bloccato tutto. «Cose da pazzi», commenta a tempi.it Fabrizio Miserocchi, coordinatore provinciale di Rimini del Pdl. «Siamo esterrefatti, l’intitolazione della rotonda e l’inchiesta sul Meeting non c’entrano assolutamente niente l’una con l’altra».

RICOSTRUZIONE. Dopo l’approvazione della Commissione a novembre, l’intitolazione della rotonda a Luigi Giussani era praticamente approvata. Mancava solo, per motivi strettamente burocratici, l’assenso della giunta e del giovane sindaco Andrea Gnassi. La prima volta che la decisione sull’assegnazione è arrivata in giunta, il sindaco non era presente e gli assessori hanno deciso di aspettarlo. La seconda volta, invece, il sindaco c’era ma era proprio la mattina in cui sono stati sequestrati beni per oltre un milione di euro alla Fondazione Meeting nell’ambito di un’indagine per truffa aggravata. Per questo motivo il sindaco ha deciso di aspettare a intitolare la rotonda a Giussani e ha rinviato tutto sine die. Ieri, in Commissione toponomastica, un consigliere è ritornato sul caso per sapere a che punto era la pratica. E l’assessore si è lasciato sfuggire questa frase: «Fino a quando non si risolve la questione del Meeting non se ne fa niente».

SINISTRA CONTRO IL MEETING. L’ostilità del Comune di Rimini verso il Meeting si era già palesata a dicembre del 2012 quando, in seguito all’indagine, il vendoliano Fabio Pazzaglia, consigliere comunale di Sel, insieme alla Federazione della Sinistra, aveva chiesto al Comune di Rimini, alla Provincia e alla Fiera di rifiutarsi di ospitare il Meeting: «Chiediamo alle Istituzioni locali di farsi carico dell’indignazione sollevatasi in queste ore tra i cittadini che faticano ad arrivare alla fine del mese ma che mai e poi mai si sognerebbero di fare carte false per rubare soldi pubblici», recitava il comunicato.

«ODIO SENZA PRECEDENTI». «Una manifestazione d’odio senza precedenti», aveva commentato allora Miserocchi, e che a sette mesi di distanza si manifesta di nuovo. Il sindaco Gnassi sembra così ostile al Meeting, nato da Comunione e Liberazione, da farsi primo responsabile del blocco dell’intitolazione al fondatore del movimento don Giussani di una rotonda su cui la Commissione ha già espresso parere favorevole. Il Meeting non sembra però averlo infastidito così tanto negli ultimi due anni, quando gli ha dato la possibilità di incontrare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2011 e l’allora ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera nel 2012.

@LeoneGrotti

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