Dalla crisi si esce in famiglia. Partendo da Milano

Parla Gontero, neo-presidente AGeSC: «Il ruolo educativo della famiglia è l'autentico patrimonio su cui il Paese può contare». L'associazione convoca il suo consiglio proprio nei giorni dell'IMF del Papa.

«La famiglia costituisce l’asse portante della società, in particolare per i suoi compiti educativi. Per questo l’AGeSC si sente coinvolta in prima persona nel VII Incontro Mondiale delle Famiglie e ha convocato in quei giorni il proprio Consiglio Nazionale a Milano per una più forte partecipazione all’evento. Nell’incontro con le famiglie del mondo e nell’ascolto della testimonianza del Papa i genitori dell’Associazione desiderano rinnovare la propria responsabilità nella vita sociale». Sono le parole del neo-eletto presidente dell’AGeSC Roberto Gontero, a pochi giorni dall’incontro che si terrà a Milano tra il 30 maggio e il 3 giugno. «La famiglia è il nucleo primario del tessuto sociale e, in quanto tale, costituisce la prima agenzia educativa», ha aggiunto Gontero. «Il ruolo educativo svolto dalla famiglia nei confronti dei figli rappresenta l’autentico patrimonio su cui un Paese può contare per crescere. Infatti, la famiglia è generatrice di “umanità” in quanto può e sa favorire all’interno di relazioni positive lo sviluppo della persona. Che questo compito sia o non sia svolto fa la vera differenza in ogni società. Per questo motivo si rendono necessarie politiche famigliari incisive in grado di sostenere il nucleo centrale del tessuto connettivo della società e rilanciare le sue funzioni generative ed educative».

«Secondo la quarta indagine European Values Studies sui valori in cui credono gli europei, il 91% degli italiani ritiene la famiglia importantissima (84% è la media europea); in 46 Paesi su 47 è al primo posto come valore», fa notare ancora Gontero. «Purtroppo l’Italia si colloca al terzultimo posto nella classifica europea dei tassi di natalità, 9,5 nascite ogni mille abitanti (fonte Eurostat 2011).  Già oggi i “nonni” (sopra i 65 anni) secondo l’Istat superano di oltre mezzo milione i “nipoti” (sotto i 20 anni). Non è più accettabile che la politica italiana ignori le esigenze delle famiglie e non ne promuova la formazione, che si disinteressi della situazione demografica del Paese e non si impegni a fermarne il declino. Mi auguro che l’Incontro mondiale serva anche a questa presa di coscienza e ai necessari cambiamenti».

Appuntamento quindi all’Incontro Mondiale delle Famiglie, quando appunto  si radunerà anche il Consiglio Nazionale di AGeSC. «L’obiettivo della nostra associazione», conclude Gontero «è quello di promuovere: il valore dell’educazione, la costruzione di autentiche comunità educanti e il sostegno alla libertà di educazione e di scelta delle famiglie. Per questo occorre stringere un patto tra tutti gli attori sociali, a partire da scuola e famiglia ma coinvolgendo altre soggetti formativi (società sportive, centri culturali e ricreativi, oratori …), istituzioni, realtà economiche e sociali, per costruire alleanze educative sul territorio tra tutti i ruoli adulti secondo una logica di sussidiarietà».

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