Come guadagnare 4 mila miliardi di euro in pochi anni? Basta espropriare le terre come in Cina e rivenderle

Le autorità cinesi hanno guadagnato 4 mila miliardi di euro espropriando le terre ai cittadini e rivendendole agli imprenditori edili. Non lo afferma un detrattore del regime comunista, ma uno dei suoi migliori economisti: Wu Jinglian.

CORRUZIONE E INGIUSTIZIA. Secondo l’economista del Centro di ricerca e sviluppo del Consiglio di Stato, la corruzione e l’ingiustizia convivono perfettamente all’interno del Partito comunista. Secondo la legge cinese, il governo può espropriare la terra dei cittadini ripagandola fino a 30 volte il suo valore. Nei fatti, le ricompense spesso o non vengono elargite ai legittimi proprietari (come nel caso di Ni Yulan) o coprono neanche la metà del valore della proprietà. Espropriando in questo modo la terra, e rivendendola ai costruttori privati, i quadri di Partito hanno guadagnato una fortuna in pochi anni.

30 MILA MILIARDI DI YUAN. Ecco perché Wu ha detto questo fine settimana durante un forum sull’economia: «Molte agenzie governative hanno guadagnato almeno 30 mila miliardi di yuan (4 mila miliardi di euro circa), volendo essere cauti, durante la grande urbanizzazione avvenuta negli ultimi decenni».

RIPIANARE I DEBITI. L’esproprio e la rivendita dei terreni dei cittadini privati è uno dei modi preferiti dagli ufficiali comunisti per ripianare i debiti contratti dai governi locali. Nel 2010 infatti il debito degli enti locali in Cina ammontava a 10 mila miliardi di yuan (1300 miliardi di euro circa). A questa somma bisogna poi aggiungere il debito dello Stato, che si aggira sui 13 mila miliardi di yuan (1600 miliardi di euro circa).

CORRUZIONE DILAGANTE. Alla luce di questi dati, e delle parole di Wu, non stupisce che negli ultimi cinque anni 660 mila ufficiali di Partito siano stati sanzionati per corruzione in Cina. Di questi, però, solo 24 mila sono stati condannati nonostante gli sforzi promessi ogni anno dai leader comunisti per sconfiggere la corruzione.

@LeoneGrotti

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