Cina, neonato sepolto vivo per otto giorni dai genitori perché disabile, è miracolosamente salvo

La storia raccontata dai media cinesi è impossibile da verificare, ma in Cina ogni anno vengono abbandonati migliaia di bambini, specie se disabili. E la colpa è soprattutto del partito comunista

Nella provincia meridionale di Guangxi, la polizia cinese ha salvato un neonato, sepolto ancora vivo in una buca poco profonda da un uomo pagato dai suoi stessi genitori. La notizia, diffusa dai media locali, è stata ripresa dalla Cnn.
I fatti sono difficilmente verificabili e anche l’emittente americana non è riuscita a raccogliere riscontri aggiuntivi, rispetto a quelli forniti dalla polizia cinese ai media locali. Come riportato dall’agenzia Xinhua, il neonato è stato abbandonato per ammissione stessa dei genitori perché aveva il labbro leporino e presentava difetti congeniti.

NIENTE CERTIFICATO. Il piccolo è nato il 20 aprile ed è stato dimesso dall’ospedale, insieme alla madre, il 24 aprile dopo essere stato curato per una febbre, come confermano i documenti mostrati dall’ospedale del popolo della Contea di Tiandong. «Generalmente i genitori chiedono il certificato di nascita ma questa famiglia non l’ha voluto», ha dichiarato alla Xinhua il vicedirettore del reparto di Pediatria, Wu Weili. «Non sappiamo esattamente cosa sia successo al bambino una volta fuori dall’ospedale, ma sappiamo che è stato dimesso il 24 aprile ed è tornato il 4 maggio».

SCATOLA DI CARTONE. Il resto della storia sarebbe stato verificato dalla polizia. Il 24 aprile, i genitori insieme alle due nonne del neonato, hanno ingaggiato un uomo per sbarazzarsi del bambino. L’uomo, che ha ricevuto un compenso di 1.760 yuan (255 euro), ha lasciato in mezzo a delle sterpaglie su una collina il bambino all’interno di una scatola di cartone.

SEPOLTO VIVO. Credendo fosse morto, due giorni dopo l’ha seppellito in modo superficiale in una buca poco profonda. Il 4 maggio, otto giorni dopo, una donna che si era recata sulla collina per raccogliere delle erbe ha sentito un vagito. Con l’aiuto di alcuni uomini ha dissotterrato la scatola, trovando il neonato ancora vivo. Secondo Wu, il piccolo era in condizioni critiche, sputava fango ed era coperto di ferite, ma era vivo. Rispetto al peso di nascita, pari a 3,5 chili, era dimagrito fino a pesarne 2,7. «Che sia sopravvissuto è incredibile», ha dichiarato Wu.

LA LETTERA DI SCUSE. La polizia ha arrestato l’uomo, i genitori del bambino e le due nonne con l’accusa di tentato omicidio. I genitori sono stati rilasciati su cauzione e hanno scritto una lettera di scuse per riavere la potestà del figlio, promettendo di non farlo mai più. Il capo del dipartimento Affari civili, Zhou Liying, non si è però mostrato disponibile: «Temiamo che possano fargli di nuovo del male. E anche se non lo faranno, questa tragedia potrebbe influenzare la famiglia e la salute mentale del bambino».

ABBANDONI FREQUENTI. La storia sembra incredibile e, ripetiamo, non è verificabile. Ma non sarebbe la prima, come quando nel maggio 2013 un bambino “scivolato” alla madre nel tubo di scarico del water è stato recuperato tagliando il tubo. Di sicuro, l’abbandono dei neonati in Cina non è una novità: ogni anno sono migliaia quelli lasciati ai bordi delle strade, soprattutto quando, come in questo caso, nascono con difetti fisici o malattie congenite. Il governo cinese è consapevole di questo fenomeno e per questo il 28 gennaio 2014 ha inaugurato per la prima volta in un ospedale di Guangzhou una moderna “ruota degli esposti”, dove i genitori cinesi potevano portare i bambini indesiderati.

262 BAMBINI. Questa iniziativa è durata poco. Il 16 marzo 2014 la struttura ha dovuto chiedere perché in neanche due mesi erano stati portati 262 bambini: troppi per la capienza della struttura di accoglienza. Tutti i neonati, secondo quanto dichiarato dal direttore dell’ospedale, Xu Jiu, erano malati o disabili. In particolare: 110 erano affetti da paralisi cerebrale, 39 da sindrome di Down e 32 da problemi cardiaci.

LEGGE SUL FIGLIO UNICO. Se i bambini disabili vengono abbandonati in Cina, il problema non è solo culturale. Come spiega l’attivista Reggie Littlejohn, la legge sul figlio unico è la causa principale: «È colpa della legge se questi bambini vengono abbandonati. Quando una coppia non può avere più di un figlio, i genitori vogliono essere sicuri che almeno quel bambino sia sano. I nidi per bambini sono in grado di salvare delle vite ma il vero problema è l’imposizione di un limite alle nascite, senza il quale sarebbe più facile per le famiglie tenere i loro bambini».

ABORTI FORZATI. La legge sul figlio unico imposta dal partito comunista, che dal 1979 ha già impedito la nascita di 400 milioni di bambini, è stata riformata durante il “terzo plenum” del Comitato centrale del Partito comunista cinese, che si è tenuto nel novembre del 2013. Ora le famiglie in cui uno dei due genitori è figlio unico potranno avere due figli ma secondo lo stesso partito comunista la riforma «non è niente di che». A causa dell’imposizione di un limite alle nascite, è diventato costume in Cina abbandonare i figli “di troppo” per non incorrere in pesanti sanzioni o abusi sulla persona, come aborti e sterilizzazioni forzate.

@LeoneGrotti

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