Che bello il cristianesimo senza quei rompicoglioni dei cristiani in carne e ossa

Oggi sul Corriere della Sera appare un articolo di Pietro Citati intitolato “Elogio delle chiese silenziose e vuote”. Sommario: “La fede solitaria al posto di quella solenne, il vero cristianesimo”. È un testo utile per comprendere come il pensiero protestante abbia attecchito in Italia. Secondo Citati, infatti, «non c’è nulla di così intimamente cristiano» come un rapporto col divino fatto di «pura contemplazione, nello spazio pieno di silenzio e di echi». Il Correttore di Bozze, che ha studiato alle serali ed è stato bocciato persino al Cepu, banalizza così il pensiero di Citati: “Che bello il cristianesimo senza quei rompicoglioni dei cristiani in carne e ossa” e qui di seguito si diverte (oltraggiosamente) a dileggiare il grande intellettuale.

EFFETTO IMU? Qualche tempo fa – il giorno di Santo Stefano – sono andato in una chiesa del mio quartiere. Tutte le porte erano chiuse a chiave o con robusti catenacci.

COME GLI UFFICI PUBBLICI ITALIANI. La chiesa era impraticabile, come certe chiese protestanti olandesi, che aprono un’ora al giorno o meno, solo durante le striminzite funzioni che il pastore accorda ai suoi fedeli.

CATTOLICI, LA MORTE VI FA BELLI. È così bello entrare nelle chiese vuote, dove non soffia nemmeno un respiro umano.

CANNABIS NEL TURIBOLO. La mente sembra più libera, più vasta, più oggettiva, più sicura di sé; e vaga dovunque attraverso i cieli oppure si concentra in un punto fisso del cielo. Vive di pura contemplazione, nello spazio pieno di silenzio e di echi.

PIETRO LUTERO. Essere soli nella chiesa vuota dà all’anima una quiete e una profondità, che altrimenti non conosce. La fede solitaria, da solo a solo con il Figlio o il Padre: non c’è nulla di così intimamente cristiano.

MA NON POTEVI CERCARTI UN TEMPIO BUDDISTA? Tutto il resto del mondo è dimenticato. Non ci sono più i sentimenti, le passioni, la coscienza dell’io, l’orgoglio, il desiderio di potere, il desiderio di scrivere.

EH, SÌ CHE LO SO. C’è un grande pericolo, lo so, nelle religioni di pochi: la presunzione, l’arroganza, lo snobismo.

PURCHÉ NON ESCANO DALLA SAGRESTIA. Ma, se i pochi pregano e leggono e cercano di capire e capiscono, questo pericolo è dimenticato.

APOFTEGMI? CHE E’? UNA PAROLE DI RUZZLE?. Così i cristiani leggono e debbono leggere i Vangeli. È una lettura ardua, che incontra difficoltà di molte specie. (…) Proprio nei momenti culminanti, ci sono superbi apoftegmi.

UNA LETTURA LEGGERA. Dobbiamo essere presi per mano, così da comprendere tutto ciò che è difficile o ambiguo. Abbiamo bisogno di eccellenti commenti: di natura sopratutto teologica. Così mi è caro ricordare i volumi del Commentario teologico del Nuovo Testamento, pubblicato da Paideia (…): volumi con il testo greco di ogni vangelo, traduzioni, commenti di millecinquecento o duemila pagine, che affrontano con sottigliezza e coraggio i segreti sui quali è fondata la civiltà occidentale.

UNA LETTURA VELOCE. Non posso dimenticare un’opera fondamentale: il Grande lessico del Nuovo Testamento, a cura di Gerhard Kittel e Gerhard Friedrich, in quindici immensi volumi, sempre pubblicati da Paideia.

@Correttoredibox

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