Campi, pozzi e scuole. C’è tanto da costruire in Sud Sudan

L'opera di Piero Petrucco, vice presidente degli industriali di Udine e amministratore delegato di Icop, nel povero paese africano

Passare le ferie in Sud Sudan non sembra essere la prima scelta per molti, anche perché le Agenzie di viaggi non offrono simili mete tra le proposte di vacanze all’estero. Perciò, ci vuole proprio un motivo particolare per decidere di passare le ferie con la famiglia in una terra povera, che ha conosciuto troppi anni di guerra civile.

A farlo, dal 29 dicembre 2022 al 7 gennaio 2023 in Sud Sudan, è stato Piero Petrucco, vice presidente degli industriali di Udine e amministratore delegato di I.Co.P. S.p.A. che, con i 350 dipendenti, dal 2012 ha realizzato importanti progetti in 25 nazioni e dal 2020 è società benefit, cioè persegue finalità di beneficio comune.

Costruire pozzi

Del resto, il vice presidente degli industriali di Udine non è al primo viaggio in Sud Sudan, perché già nel 2006 la sua impresa ha costruito laggiù un ponte, su richiesta di un vescovo sudanese segnalato da Bertolaso, al tempo a capo della Protezione civile italiana. Proprio allora, tornato in Friuli, con il padre Paolo Petrucco ha dato vita all’associazione d’imprese Sudin, nome che riassume Sudan e Udine, e con operai e dirigenti dell’I.Co.P. ha costruito una scuola primaria nel Paese africano, da allora frequentata e abitata ogni anno da un centinaio di studenti, di cui 30 ragazze.

E, nelle attività a favore del Paese africano, nel corso degli anni I.Co.P. ha coinvolto tanti dipendenti, che si sono recati laggiù per insegnare a costruire pozzi d’acqua, mentre una ragioniera ha lavorato per due anni in Sudan e un dirigente ha dedicato per cinque anni le proprie ferie a quella scuola primaria.

Scuole d’eccellenza

Perciò, i motivi per tornare in Sud Sudan, questa volta con l’intera famiglia, ci sono tutti, anche perché ricorda lo stesso Petrucco, «laggiù abbiamo tanti amici, ad iniziare dal vescovo di Rumbek, l’italiano Christian Carlassare, per proseguire con diversi missionari e organizzazioni non governative, tra le quali l’Avsi, che opera in diversi Paesi africani dal 1972».

E il nuovo viaggio ha rappresentato l’occasione per conoscere altre realtà missionarie, come ad esempio le Loreto’s sisters, che a Rumbek gestiscono una scuola primaria e secondaria d’eccellenza, offerta gratuitamente alle ragazze locali, e sostengono le più impegnate anche con le successive iscrizioni alle università locali, fino alla laurea.

Nuovi progetti

Pertanto, racconta l’amministratore delegato di I.Co.P. S.p.A., «nel corso del recente viaggio abbiamo
messo a punto due nuovi progetti, mentre un terzo è stato abbozzato e sarà definito entro questo mese.
Infatti, con Gino Barsella dell’Avsi abbiamo concordato un progetto di sviluppo agricolo, che prevede la formazione delle persone interessate a produrre alimenti e la messa a coltivazione di vaste aree agricole, già individuate. L’Avsi ha già una grande esperienza in questo settore e, perciò, gli investimenti in attrezzature e macchine, che saranno fatti, hanno ottime garanzie di successo. Il secondo progetto riguarda, invece, la realizzazione di 25 nuovi pozzi artesiani, per dotare diverse comunità dell’acqua potabile. Ed è questo il progetto che vede il coinvolgimento diretto di I.Co.P., con la messa a disposizione delle proprie capacità per un progetto complessivo di 200 mila dollari».

«Infine – conclude Petrucco – sulla base delle esperienze di scuole d’eccellenza conosciute, vorremmo dotare la nostra scuola di una sezione secondaria e inserirla nelle attività promosse dalla Diocesi di Rumbek. Entro fine gennaio 2023 decideremo se avviare l’iniziativa già quest’anno, o se attendere un anno affinché si maturino alcune condizioni necessarie».

Un’esperienza consolidata

Alla domanda riguardante il bilancio finale del viaggio, il rappresentante degli industriali risponde dicendo che «abbiamo colto nuovamente la complessità estrema di quei luoghi e rafforzato la consapevolezza della necessità di continuare con costanza a impegnarci in questi progetti, coinvolgendo anche tutta l’impresa. Torniamo arricchiti dall’esperienza, ancor più intensa perché vissuta insieme, e con idee nuove per il futuro della scuola».

Certamente si tratta di un nuovo tassello aggiunto ad un’esperienza consolidata, perché già nel 1993 Piero Petrucco è stato socio fondatore e vice presidente dell’associazione udinese “Vicini di casa”, dedicata al reperimento di abitazioni per italiani in difficoltà e immigrati, che oggi gestisce 170 alloggi. In 28 anni “Vicini di casa” ha dato ospitalità a oltre tremila persone, mentre dal 2017 ha avviato 3 case per l’accoglienza di 27 persone colpite da Alzheimer, dotate di orti pensili e giardini progettati specificamente per quella tipologia di ammalati.

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