La bolla cinese e il calcio saudita. Cosa c’è su Tempi di settembre

Il collasso di Evergrande e la crisi dell’economia del Dragone, l’ambientalismo senza ecoansia, il Venezuela senza pane e acqua, il mito vegano sfatato, l’intervista a Olivier Roy e molto altro. Guida ai contenuti del mensile

Bolle di Dragone. È dedicata alla crisi del “modello cinese” che piaceva tanto ai progressisti occidentali e che adesso rischia di scoppiare, la copertina del nuovo numero di Tempi, quello di settembre, già disponibile per tutti gli abbonati sullo sfogliatore digitale e in arrivo a casa di chi ha fatto l’abbonamento full. A partire dal crollo di Evergrande, Alan Patarga, Matteo Rizzolli e Lorenzo Castellani raccontano l’esplosione del bubbone immobiliare che minaccia l’intera economia cinese, un declino aggravato dalle conseguenze della politica antinatalista del “figlio unico”.

Spazio anche al tema dell’estate, l’allarme climatico: ne parla Chicco Testa, intervistato da Piero Vietti, spiegando che si può parlare di ecologia senza ecoansia, che l’allarmismo è controproducente e che serve un’agenda realista per la transizione.

L’estate calcistica del 2023 sarà ricordata per il calciomercato sconvolto dai petrodollari sauditi che hanno fatto razzia di campioni in Europa. Ne scrive in una lunga analisi Alessandro Giudice. Riusciranno Uefa e Fifa a resistere?

Su Tempi di settembre tre interviste da leggere: il filosofo francese Olivier Roy, ospite del Meeting di Rimini, spiega a Rodolfo Casadei come «la globalizzazione ha appiattito il mondo»; l’arcivescovo di Caracas, Baltazar Enrique Porras Cardozo, racconta a Leone Grotti il Venezuela senza pane né acqua rovinato dal dittatore Maduro; una “vaticanista sui generis”, la portoghese Aura Miguel, parla a Caterina Giojelli dei suoi cento viaggi accanto a tre papi.

Torna a scrivere su Tempi Marco Valerio Lo Prete, che recensisce il libro di Lorenzo Castellani Il Minotauro: metà burocrate, metà manager, è lui a sintetizzare «le due grandi leve del potere moderno», scrive. Spazio al lavoro e alla politica sul numero di settembre, con Lorenzo Malagola che parla della “trappola” del salario minimo, Fabio Cavallari che analizza «l’illusione di Elly&Co. di fare politica con i clic», e Berlicche sulla differenza tra politica e moralismo.

C’è anche molto altro su Tempi di settembre. Le rubriche di Giancarlo Cesana, Marina Corradi, Fabrice Hadjadj, Renato Farina e Marco Invernizzi; Pier Paolo Bellini che ricorda e racconta la cantante Sinéad O’Connor, Valerio Pece su Jerome Lejeune, Simone Fortunato su William Friedkin, «il regista che
ne sapeva una più del diavolo». Infine, un’imperdibile Rodolfo Casadei sfata il mito del veganesimo, «il peggior nemico degli animali». E poi le lettere al direttore, l’editoriale di Emanuele Boffi su Guy Consolmagno, l’astronomo del Papa, e molto altro sul numero di settembre di Tempi.

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