La strategia pragmatica (e cinica) di Joe Biden in Ucraina

Il presidente americano punta sulla vittoria militare di Kiev, senza ripetere gli schemi di Bush in Iraq e Obama in Siria. Finora ha previsto le mosse di Putin e reagito con contromosse graduali. Reggerà? Parla l’ex inviato in Usa Mattia Ferraresi

L’esercito russo ha iniziato a concentrare i suoi attacchi nella parte est dell’Ucraina, dopo avere fallito l’assalto a Kiev e avere puntato tutto sulla caduta di Mariupol, città considerata cruciale per la conquista della zona orientale del paese. Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto ai paesi occidentali nuovi aiuti militari, dicendo che «chi non ci manda armi è responsabile dei morti».
Né lo schema iracheno né quello siriano
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden continua nel suo tentativo di isolare Mosca denunciandone i crimini di guerra, chiedendo più sanzioni e aiutando materialmente la resistenza ucraina. Realisticamente, senza gli Stati Uniti al tavolo dei colloqui non possono esserci trattative di pace. Qual è la strategia del presidente americano adesso? Lo abbiamo chiesto a Mattia Ferraresi, per anni inviato del Foglio a Washington e New York, autore di diversi libri sugli Stati Uniti e oggi caporedattore a Domani.

«Biden in modo furbo e...

Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.

Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:

Exit mobile version