La benedizione delle coppie gay può portare la Chiesa tedesca allo «scisma»

Lunedì decine di sacerdoti cattolici in Germania benediranno in chiesa centinaia di coppie gay. La clamorosa sfida al Vaticano e al Papa avvicina l'irreparabile

È probabile che ci sarà un prima e un dopo lunedì 10 maggio nei rapporti tra vescovi tedeschi e Chiesa universale. Quel giorno infatti i sacerdoti di circa 100 chiese cattoliche benediranno centinaia di coppie omosessuali in aperto contrasto con la recente nota della Congregazione per la dottrina della fede, che ha vietato simili cerimonie. Venti di queste benedizioni verranno trasmesse online in diretta.

Sfida lanciata al Vaticano

Un sacerdote cattolico di Geldern, Christian Olding, ha dichiarato al Wall Street Journal di benedire coppie gay da otto anni: «Lo abbiamo sempre mantenuto più o meno un segreto. È la prima volta che lo facciamo in modo così aperto e pubblico perché tutti lo vedano». E per lanciare una sfida clamorosa al Vaticano.

Il 15 marzo, una nota esplicativa diffusa dalla Congregazione, cui papa Francesco «ha dato il suo assenso», ha confermato che «non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso».

La petizione contro la Santa Sede

La nota è stata accolta malissimo in Germania, dove anche il presidente della Conferenza episcopale tedesca, monsignor Georg Batzing, vescovo di Limburg, l’ha criticata, insieme a un gruppo di oltre 200 teologi. Più di 700 preti e diaconi hanno firmato inoltre una petizione per chiedere alla Santa Sede di fare un passo indietro, sottolineando che non avrebbero rispettato il divieto e lanciando una campagna per appendere bandiere arcobaleno sulla facciata delle chiese.

Se da un lato monsignor Batzing non ha “benedetto” la protesta, affermando che le benedizioni di coppie gay «non sono uno strumento adeguato per protestare contro le politiche ecclesiastiche», dall’altro non ha minacciato sanzioni, né ha intimato ai sacerdoti di non aderire all’evento di lunedì. Il vescovo di Monaco di Vestfalia, Felix Glenn, ha detto che non sanzionerà i sacerdoti della sua diocesi che parteciperanno all’iniziativa.

Rischio concreto di uno «scisma»

Secondo il cardinale tedesco, Walter Brandmuller, «si tratta di uno scandalo enorme, un segnale terrificante di eresia, scisma e crollo della chiesa». Parole forti che possono essere comprese solo nel contesto in cui si inserisce questa iniziativa. A gennaio 2020, infatti, è iniziato il sinodo della Chiesa tedesca, che si chiuderà nel febbraio 2022, e che ha l’obiettivo di rivedere e stravolgere dottrina e pastorale in Germania. Potrebbero infatti essere approvati, oltre alla benedizione delle coppie gay, il sacerdozio femminile, l’abolizione dell’obbligo del celibato ecclesiastico e l’intercomunione tra cattolici e protestanti. Il Papa aveva chiesto ai vescovi tedeschi di fermarsi, ma non è stato ascoltato.

Per quanto riguarda la benedizione di coppie omosessuali, ha dichiarato il cardinale Camillo Ruini al Foglio in una recente intervista,

«semplicemente la Chiesa non ha il potere di eseguirle. Può essere benedetto, infatti, solo ciò che è conforme ai disegni di Dio, non ciò che è loro contrario, come le union tra persone dello stesso. Le persone possono certamente essere benedette, ma perché si convertano, non perché si confermino nel loro peccato. Dio stesso benedice l’uomo peccatore affinché si lasci cambiare da Lui, ma non può benedire il peccato. La Chiesa non può farlo. Nessuno ha questo potere».

Sul pericolo di uno scisma, il cardinale Ruini aggiungeva: «Non nego che il rischio di scisma ci sia, ma confido che, con l’aiuto di Dio, lo si possa superare». Intanto la cerimonia di lunedì in Germania è confermata. E secondo Joachim Frank, che fa parte della Commissione centrale dei cattolici tedeschi, l’organo laico che ha organizzato il sinodo insieme alla Conferenza episcopale, il sinodo approverà ufficialmente la benedizione. Non è ancora detto però che la misura riceverà il necessario sostegno dei due terzi dei vescovi.

@LeoneGrotti

Foto Facebook Klas Nelissen

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