Ballano a un matrimonio, tribunale islamico fa uccidere 4 donne: «Danzare è contro l’islam»

Succede in un villaggio tribale del Pakistan. Gli uomini condannati a morte sono riusciti a scappare. La corte della Sharia: «La condanna valga di esempio per tutti».

Uccise perché hanno ballato a un matrimonio. È la sorte di quattro (anche se alcuni giornali scrivono cinque) donne nel villaggio di Gada, Kohistan, al confine con l’Afghanistan, condannate a morte il 28 maggio scorso insieme ai due uomini che hanno ballato con loro da un gruppo di leader tribali, che hanno riunito una corte per applicare la Sharia e le hanno condannate. Ieri, secondo il canale televisivo Geo News, le donne sono state giustiziate mentre gli uomini erano riusciti a scappare pochi giorni fa. Il ministro degli Interni Rehman Malik ha assicurato che farà chiarezza su quanto avvenuto. Se secondo Geo News le donne giustiziate sono quattro, secondo il quotidiano The Express Tribune le donne uccise sono cinque: la quinta sarebbe la sorella di una delle donne.

Gli uomini e le donne erano stati ripresi mentre ballavano con un telefonino, le immagini sono giunte fino ai leader religiosi della tribù che li hanno condannati a morte perché «danzare è contro l’islam e va condannato perché sia di esempio per tutti». Gli uomini e le donne, tutti musulmani, non hanno potuto discolparsi in nessun modo. La polizia è intervenuta arrestando uno dei religiosi, che però ha dichiarato di non essere responsabile di niente.

Davanti alle proteste e all’intervento della polizia, come rivela AsiaNews, i leader religiosi hanno opposto la propria “giurisdizione” in materia e ribadito la legittimità della condanna. Le corti islamiche sono un vero e proprio Stato nello Stato in Pakistan e hanno causato la morte di 943 fra donne e bambine lo scorso anno per «delitti d’onore». Nonostante i tentativi di abolirla, in Pakistan vige tuttora anche la legge sulla blasfemia che, secondo quanto dichiarato a tempi.it da Peter Jacob, segretario esecutivo della Commissione nazionale di Giustizia e Pace della Chiesa cattolica pakistana, «negli ultimi 18 anni ha portato all’accusa di 1.151 persone e alla morte di centinaia di queste».

@LeoneGrotti

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