Autismo, scoperta Usa: «Inizia nel grembo materno». Qualcuno avverta la procura di Trani

Mentre in Italia si costruiscono fantasiose indagini sul vaccino trivalente come causa del disturbo, l'Università della California pubblica uno studio potenzialmente rivoluzionario sulla corteccia cerebrale dei malati

L’autismo ha origine nel ventre materno quando il cervello si forma e i neuroni si organizzano in strati e famiglie, e non è stimolato da cause esterne successive alla nascita del bambino. Sono queste le conclusioni di uno studio che l’University of California di San Diego ha pubblicato ieri sul New England Journal of Medicine, sulle cause di questa malattia ancora poco conosciuta, che in Italia, ad esempio, colpisce un bambino ogni 200. Oggetto della ricerca del neuroscienziato Eric Courchesne e dei suoi colleghi era la corteccia cerebrale, che nel cervello degli individui malati risulta “danneggiata” nei sei normali strati in cui si dovrebbe configurare. «Abbiamo trovato dei punti in cui sembra esserci una mancanza del normale sviluppo», spiega il professore autore dello studio.

22 BAMBINI, 11 AUTISTICI. Lo studio «è un’ulteriore prova che l’autismo comincia prima della nascita e si manifesta quando i bambini cominciano ad avere problemi con il linguaggio o nei comportamenti sociali, attorno ai due o tre anni», è la conclusione cui arriva Thomas Insel, direttore dell’Istituto nazionale statunitense dela salute mentale, tra i finanziatori del progetto. «Questo genere di cambiamenti nell’architettura cellulare potrebbero accadere durante lo sviluppo del cervello, probabilmente attorno alla prima parte del secondo trimestre» della gestazione. Il team del professor Courchesne ha lavorato prendendo in esame 22 casi di bambini e ragazzi morti tra i 2 e i 15 anni: metà di loro erano autistici, l’altra metà no. In 10 degli 11 soggetti afflitti da questo disturbo, hanno trovato parti di tessuto della corteccia cerebrale che non seguivano le normali disposizioni: in alcuni casi erano fuori posizione, in altri erano non c’erano neanche.

COS’È LA CORTECCIA CEREBRALE. La corteccia è una sottile copertura della superficie del cervello, e gioca un ruolo importante in tanti meccanismi o attività dell’uomo: dall’organizzare i movimenti a dare “senso” alle informazioni captate attraverso occhi e orecchie, fino a funzioni più complesse come il linguaggio o il pensiero astratto. Nel feto, quando si sviluppa il corpo del nascituro, le cellule della corteccia vanno a formare sei strati, ognuno con “identità genetica” diversa. I ricercatori dell’Università della California hanno rilevato incongruenze nel lobo temporale e in quello prefrontale, aree che svolgono un ruolo nel linguaggio e nella cognizione, mentre non ve ne sono nel lobo occipitale, associato alla vista, che infatti non è una disfunzione tipica dell’autismo. E soprattutto, in 10 degli 11 bambini non affetti da autismo presi in analisi non sembra esserci alcun problema legato alla corteccia.

AUTISMO E VACCINI. Courchesne ha sottolineato come la ricerca sia soltanto un inizio, poiché i ricercatori hanno avuto accesso solo a piccole parti del cervello, e quindi non sanno se questi disordini della corteccia siano presenti (magari distribuiti in altra maniera) anche nelle persone sane. Però la scoperta sembra essere un passo avanti notevole nella ricerca sull’autismo, e spazzerebbe via una volta per tutte le tante pseudo-teorie che ipotizzano un legame tra questi disturbi e i vaccini trivalenti per rosolia, parotite e morbillo. In Italia intorno alla teoria della vaccinazione come causa dell’autismo ha addirittura preso corpo un’inchiesta giudiziaria, quella aperta dalla Procura di Trani contro ignoti in seguito alle denunce di alcuni genitori, sicuri che i loro figli, appunto, siano diventati autistici dopo l’iniezione del vaccino trivalente. È una bufala vecchia di 15 anni, nata in Inghilterra a opera del dottor Wakefield e già smentita dallo stesso medico, che ha dovuto ritirare lo studio pubblicato sulla rivista Lancet per poi essere radiato dall’ordine professionale britannico.

@LeleMichela

Exit mobile version