Asilo di Buccinasco, con la nuova convenzione le rette costeranno di più. Quasi il doppio per alunno

Il consiglio comunale di Buccinasco, guidato da un sindaco Pd, sta per adottare la nuova convenzione che cancella quella del 1982. E ora i bambini dove andranno?

Rette più salate per chi vuole continuare a mandare i bambini all’asilo di Buccinasco. In barba all’elementare diritto alla parità scolastica garantito fino ad ora per trent’anni nel comune da una storica convenzione voluta nel 1982 da una giunta di sinistra. Tant’è, ma da oggi, dopo che il consiglio comunale avrà votato la nuova convenzione, i contributi all’asilo parrocchiale don Bianchi di Buccinasco subiranno un duro taglio, a vantaggio delle casse comunali, ma a danno della collettività e delle famiglie che, grazie alla storica convenzione, hanno sempre risparmiato ottimizzando le risorse. Disobbedendo il sindaco, Giambattista Maiorano (Pd), ai dettami della Corte dei Conti, per di più.

COME CAMBIA LA CONVENZIONE. Molto probabilmente la nuova convenzione confermerà lo schema introdotto a marzo 2012 dalla convenzione “provvisoria” voluta dal commissario straordinario Francesca Iacontini: in pratica, mentre prima il comune si limitava semplicemente a coprire di anno in anno le spese effettuate dalla materna don Bianchi (due anni fa sono stati stanziati 550 mila euro) e le spese erano verificate da una commissione paritetica di cui faceva parte anche l’attuale sindaco Maiorano, ora, la nuova convenzione coprirà fino a un tetto massimo di 170 mila euro fissi annui, più 500 euro ad alunno e un contributo che varierà a seconda dell’Isee delle famiglie; con la possibilità oltretutto che siano penalizzate quelle che non hanno redditi né troppo alti né troppo bassi.

CONTROINDICAZIONI. Quest’anno, tanto per far capire la portata dei tagli, a fronte di un contributo totale massimo di 470 mila euro (80 mila in meno), le rette sono quasi raddoppiate, passando da 57 euro mensili a 100 euro (43 euro in più per alunno). Mentre negli asili comunali le rette sono rimaste ferme a 57 euro mensili, anche per i bambini che vengono da fuori paese. Libertà di scelta educativa a parte, è da notare, inoltre, come gli asili comunali, da soli, non siano in grado di accogliere tutti i bambini di Buccinasco e quindi la funzione svolta dall’asilo don Bianchi è indispensabile in termini molto pratici per la collettività.

PIU’ SOLDI AGLI ASILI COMUNALI. Ora, che in tempo di crisi anche le amministrazioni comunali debbano fare cassa è facilmente comprensibile da chiunque; ma c’è un elemento che desta preoccupazione all’interno della comunità cittadina. Lasciandosi scappare qualche tweet e post di troppo sui social network, Rosa Palone, presidente del consiglio comunale, ha reso noto, con soddisfazione, che «useremo i fondi tagliati alla materna paritaria per finanziare i progetti didattici nelle scuole pubbliche»; progetti didattici «ad oggi impossibili da realizzare nell’ambito scolastico pubblico per l’assoluta esiguità di risorse disponibili: siamo soddisfatti».

LA CORTE DEI CONTI. Non più di due mesi fa, però, chiamata ad intervenire nel merito della vicenda, la Corte dei Conti con parere 503/2012, aveva già bacchettato il sindaco Maiorano riconoscendo il principio generale secondo cui «se l’azione è intrapresa al fine di soddisfare esigenze della collettività rientranti nelle finalità perseguite dal comune», allora «l’erogazione di un finanziamento non può equivalere a un depauperamento del patrimonio comunale». E questo «in considerazione dell’utilità che l’ente o la collettività ricevono dallo svolgimento del servizio pubblico o di interesse pubblico effettuato dal soggetto che riceve il contributo», in questo caso l’asilo parrocchiale.

UNA QUESTIONE DI CIVILTA’. E se l’asilo è privato, poco male: la Corte ha infatti chiarito che, sul piano della «qualificazione soggettiva del percettore del contributo comunale», è «indifferente» la «natura pubblica o privata del soggetto che riceve l’attribuzione patrimoniale», contando soltanto lo scopo del finanziamento medesimo che, in questo caso, è quello di garantire il diritto all’istruzione dei bambini di Buccinasco e l’effettiva libertà di scelta ai genitori. Due diritti tutelati nientemeno che dalla Costituzione italiana agli articoli 33 e 34.

Exit mobile version