Animalisti in festa per le “norme antivivisezione”. Ricercatori: «Addio sperimentazione dei tumori»

Per Silvio Garattini le restrizioni alla sperimentazione sugli animali approvate dalla Camera sono «un danno alla ricerca italiana, una vera stupidaggine»

«Un danno alla ricerca italiana». Così Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, definisce al Corriere della Sera l’approvazione da parte della Camera della legge di delegazione europea che contiene anche l’articolo sul benessere animale, il numero 13, che vieta «l’allevamento di cani, gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione».

«ADDIO STUDI SU DROGHE». Le tante regole contenute nella legge, «coronamento della battaglia degli attivisti» per la Lega antivivisezione, arrecheranno invece un grave danno a ricerche molto importanti per la salute dell’uomo. «Non potremo più sperimentare tumori sui topi – continua Garattini – trasferire elementi di maiale, non potremo più condurre studi sulle droghe e saremo impediti anche nell’uso o meno dell’anestesia: una vera stupidaggine».

«ENNESIMO COLPO ALLA RICERCA». Camera e Senato hanno addirittura reso più restrittive le norme decise in sede europea, così da rendere l’Italia non più competitiva sul piano della ricerca: «Il provvedimento ci mette in condizioni estremamente negative nei confronti degli altri paesi – conclude Garattini – proprio sul piano della ricerca. Non potremo competere su questo fronte con altri progetti europei, dal momento che le condizioni sono diverse. È un ennesimo colpo alla ricerca italiana».

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