Alla radice del fenomeno dell’astensione

Se il 40 per cento non vota, non è solo un problema della politica. Commento a margine di un articolo di Luca Ricolfi su una società tutta diritti e niente doveri

Tra le tante analisi apparse sui giornali sul fenomeno dell'astensionismo, quella più interessante l'ha pubblicata Repubblica a firma del sociologo Luca Ricolfi ("Alle origini del non-voto", 15 febbraio).

Di fronte al fatto che alle recenti elezioni regionali in Lombardia e Lazio abbia votato solo il 40 per cento degli aventi diritto, il sociologo dice di non volersi soffermare sulle ragioni contingenti della disaffezione (su questo, sono usciti due interessanti studi dell'Istituto Cattaneo), ma di voler «formulare una riflessione di tipo storico, visto che il calo della partecipazione è in atto da decenni, non solo in Italia».
Il progresso ha un costo
Ricolfi torna a battere su un tema che ha già affrontato in altri suoi lavori (si veda La società signorile di massa) e cioè che il fenomeno va inquadrato all'interno di un «cambiamento culturale molto più ampio, che ha radicalmente trasformato la società italiana dagli anni ’50 a oggi».

«Volendo andare subito all’osso ...

Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.

Già abbonato? Accedi con le tue credenziali:

Exit mobile version