Alitalia, Unicredit e Intesa sarebbero disposte a convertire debito

Lo dichiara alla Reuters una fonte vicina alla compagnia aerea, in attesa della risposta da Etihad: «Le principali banche creditrici sarebbero pronte, ma richiedono la regia del governo»

C’è un clima di frenesia in attesa della risposta di Etihad ad Alitalia. Secondo l’agenzia Reuters, che riporta una fonte vicina alla compagnia aerea italiana, Banca Intesa Sanpaolo e Unicredit banca, le principali creditrici di Alitalia, sarebbero disponibili a convertire in azioni i 400 milioni di debito della compagnia, sotto la regia del governo Renzi e se il sistema Paese farà la sua parte. Oggi l’ad di Alitalia Gabriele Del Torchio ha precisato che «la lettera di Etihad non arriverà oggi, e non ci sono appuntamenti del consiglio».

LE CONDIZIONI DI ETIHAD. Reuters spiega che in questi giorni tutti gli attori della trattativa si stanno dando da fare in modo da rendere più allettante una risposta positiva all’ad di Etihad James Hogan. Quest’ultimo infatti ha posto delle condizioni precise all’eventuale ingresso di Etihad: riduzione del personale, ma anche dell’indebitamento, per esempio proprio con la trasformazione in capitale del credito vantato dalle banche. Etihad inoltre vuole una compagnia dalla quale non avere alcun problema né dal punto di vista legale né da quello fiscale: ogni eventuale controversia andrebbe risolta prima dell’acquisto. L’ultima condizione è agibilità per i voli internazionali e interncontinentali nell’aeroporto milanese di Linate.

LE BANCHE. La fonte vicina alla compagnia ha spiegato a Reuters che «Sia Unicredit che Intesa hanno fatto arrivare messaggi di pace. C’e’ aria di apertura, ma ci vuole una soluzione di sistema. La palla ora è nel campo del governo». Secondo la fonte, «La lettera di Etiha è attesa per domani, e un cda potrebbe esserci eventualmente mercoledì». Domani è già programmato un tavolo con i sindacati, alle 9 del mattino, per riprendere la trattativa, anche se Del Torchio ha sottolineato che ci si muove indipendentemente dalle decisioni di Etihad. In particolare con i sindacati si discuteranno interventi sul costo del lavoro, per un risparmio di 130 milioni di euro, come previsto dall’ad nel piano industriale di Alitalia. Un altro aspetto dovrebbe essere il risparmio di 40 milioni frutto di misure come il blocco degli scatti di anzianità.

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