Alitalia, incontro con i sindacati nel pomeriggio per la mobilità di 1900 dipendenti in esubero

L'incontro segue a quello di stamane con il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi, durante il quale la compagnia ha fatto la richiesta di mobilità ma si è detta disponibile ad esaminare altre soluzioni

Oggi alle 17 si è tenuto un incontro a Fiumicino tra i rappresentanti di Alitalia e i sindacati. All’ordine del giorno la richiesta della compagnia di mobilità per 1.900 dipendenti in esubero, come indicato anche nel piano industriale. Una fonte sindacale ha parlato all’agenzia Reuters di «una riunione impegnativa».

L’INCONTRO CON LUPI. Sempre oggi si è tenuto anche un incontro tra la compagnia e il ministro delle Infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi in cui per l’appunto Alitalia ha presentato la richiesta di mobilità. Il segretario del sindacato Ugl Giovanni Centrella, presente all’incontro, ha spiegato che Alitalia ha dato la propria disponibilità ad esaminare altre soluzioni.

PIANO ESUBERI. Il piano presentato oggi da Alitalia prevede più specificamente di gestire con gli ammortizzatori sociali gli esuberi per 280 piloti, 350 assistenti di volo, 480 addetti del personali di terra, 190 addetti della manutenzione, 600 degli uffici.

ANGELETTI (UIL): «CONSENSO MA SENZA TAGLI AL PERSONALE». Al termine degli incontri di oggi al ministero dei Trasporti, il segretario della Uil Luigi Angeletti ha dichiarato che «Questa volta bisogna dare atto al governo che ha fatto una regia assolutamente utile ed efficace. Etihad vuole un accordo entro il quale ci possa essere il consenso dei sindacati. Noi lo diamo, sulla base della soluzione dei problemi. Se ci sono esuberi no, ma con una soluzione che garantisca tutti sì».

FURLAN (CISL): «NESSUNO RESTERA’ A PIEDI». Anche il segretario della Cisl si muove sulla stessa linea di Angeletti: «I sacrifici già sostenuti non devono finire in nuovi esuberi» ha detto Annamaria Furlan, «Noi non ci tireremo indietro rispetto alle nostre responsabilità e sacrifici, ma basta esuberi. È un termine che non vogliamo più sentire: sacrifici sì, ma nessuno deve restare a piedi».

CAMUSSO (CGIL): «STRUMENTALE L’USO DELLA CIG». Più critica sebbene in linea la posizione della Cgil espressa dal segretario Susanna Camusso: «Abbiamo criticato la scelta strumentale dell’azienda di aver avviato la procedura per la cassa integrazione. Per noi valgono le condizioni poste a inizio della vertenza, a partire da un piano industriale di sviluppo e dalle condizioni per una partnership forte per dare una prospettiva all’azienda. I confronti in azienda e con la regia del governo non possono tradursi in riduzione del numero dei lavoratori. No, dunque, agli esuberi. Cosa vista già nel 2009 e che lasciò molte vittime in azienda e nei conti dello Stato. A noi interessa il rilancio vero dell’azienda»

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