Aleppo e la strana “svista” americana

Riportiamo un passaggio del lungo editoriale oggi del Corriere della Sera firmato da Paolo Mieli e intitolato “I (presunti) meriti dei buoni e il diverso peso dei morti”.

«Questa ormai introiettata divisione tra buoni e cattivi comporta che, per quel che riguarda la Siria, le orribili stragi di Aleppo (bombe su convogli umanitari, su ospedali, uccisioni di bambini, tutto presumibilmente per responsabilità dei russo-siriani) sono giustamente stigmatizzate, ma se gli americani “per errore” infrangono per primi la tregua di settembre bombardando là dove non avrebbero dovuto, il coro dell’indignazione generale resta silente. Non si alza neanche un voce per chiedere dettagli su come sia stato possibile che — in un frangente così delicato, laddove si era trovato dopo mesi e mesi un accordo tenuto insieme da un filo di seta per far giungere un soccorso medico e alimentare alla popolazione di Aleppo ormai a rischio di estinzione — come sia stato possibile, dicevamo, che sia stato commesso una “svista” del genere. Per carità, un errore è un errore, ma è strano che su quello sbaglio degli aerei statunitensi nessuno abbia chiesto di saperne di più e ci si sia accontentati di scuse peraltro assai generiche. Tutto ciò, ripetiamolo, senza cercare in alcun modo attenuanti al raccapriccio provocatoci dalle nefandezze perpetrate dai carnefici siriani».

Foto Ansa

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