Addio Milano bella: la pagina Facebook in attesa del nuovo romanzo di Festa

In vista dell'uscita del suo terzo giallo "politico" con protagonista Mario Cavenaghi, il giornalista e scrittore propone ai lettori pillole di Milano ispirate al libro

Torneremo presto a occuparci più approfonditamente del nuovo romanzo di Lodovico Festa, Addio Milano bella, in uscita il 14 gennaio per Guerini, terzo episodio di quella sorta di saga a cavallo tra il giallo, la cronaca e l’affresco politico-sociale costruita attraverso le indagini di Mario Cavenaghi.

Ex presidente dei probiviri lombardi del Pci, chiamato per la terza volta a far luce su delitti che ruotano intorno alla “ditta” e ai suoi succedanei (questa volta si tratta di un clamoroso furto dalle casse del Pds meneghino), Cavenaghi è l'”avatar” perfetto per consentire a Festa non solo di proporre ai lettori una crime story appassionante in quanto tale, ma anche di contestualizzare e quasi “incarnare” una serie di intuizioni e pensieri capaci di illuminare davvero la stagione repubblicana cominciata proprio a Milano con Mani pulite e per molti versi tuttora in corso.

Insomma, come abbiamo già sottolineato in occasione dell’uscita dei primi due titoli di questa serie – La provvidenza rossa del 2016 e La confusione morale del 2019, recensito nel mensile di maggio di quell’anno –, leggere Festa è sempre un grosso aiuto per capire come il nostro paese è diventato quel che è oggi.

Ma, come detto, di tutto questo riparleremo presto. Nel frattempo, il consiglio è di seguire la pagina Facebook appena inaugurata in vista dell’uscita del romanzo e intitolata allo stesso modo, Addio Milano bella. Ogni giorno la pagina propone un diverso angolo del capoluogo lombardo, ritratto attraverso fotografie e pillole o citazioni del libro, il tutto introdotto da brevi filmati di Festa. Questo perché Milano è, come suggerisce il titolo stesso del romanzo, una protagonista di questa storia.

Spiega l’autore:

«Ho pensato di dedicare ad Addio Milano bella una pagina Facebook perché la stagione ’92-’93 ha prodotto effetti profondi che durano ancora: sulla giustizia e il suo rapporto con il sistema delle istituzioni della sovranità popolare, sulla crisi della sinistra che si apre innanzi tutto a Milano ma poi in tutta Italia, e anche sulla bellezza e sul destino della città d’Ambrogio, e infine sul nostro capitalismo, le cui sorti sono strettamente intrecciate a quel che avviene sotto la Madonnina. Il mio romanzo propone più che soluzioni nette spunti forse utili per qualche riflessione».

Un buon assaggio della cultura e dell’apertura mentale di Festa – collaboratore e amico di antica data di Tempi, egli stesso ex dirigente del Pci come il Cavenaghi – è il seguente breve video pubblicato giusto ieri e dedicato alle chiese e basiliche di Milano che il lettore incrocerà nel libro, e che Festa, da vero laico, ha disseminato di proposito lungo i percorsi del suo “detective”. Perché lo ha fatto? Guardate e capirete:

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